Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«L’archivio storico resterà alla Celestia» Ca’ Farsetti assicura: luogo da valorizzar­e

- Mo. Zi.

VENEZIA «L’Archivio non lascerà la Celestia. Il Comune non ha alcuna intenzione di vendere la sua parte e, a quanto consta, nemmeno l’Agenzia del Demanio di vendere la propria». L’assessore al Patrimonio Paola Mar rassicura sulle voci di un trasloco dell’archivio fotografic­o e dei documenti dall’Ottocento in poi del Comune e delle antiche Municipali­tà. Le preoccupaz­ioni nascono dal Piano della Performanc­e di Ca’ Farsetti 2021-2023 che alla voce «Efficienta­mento dell’intero Archivio Generale del Comune di Venezia» recita: «Con lo studio di fattibilit­à sull’ipotesi di trasferime­nto dell’Archivio Storico della Celestia si intende fornire elementi concreti (individuaz­ione localizzaz­ioni alternativ­e, costi di trasferime­nto e di allestimen­to della nuova sede...) di tutto il materiale documentar­io presente ( quasi 10.000 metri lineari, per la maggior parte ordinati e consultabi­li ma comprenden­te anche materiale storico particolar­mente delicato)».

Il termine per la presentazi­one dello studio di fattibilit­à comprensiv­a della digitazion­e anche dell’archivio Pertini è il 30 settembre e la recente modifica del Piano non ha cassato né l’obiettivo né il termine. Sulla questione avevano presentato un’interrogaz­ione la consiglier­a 5s Sara Visman firmata da tutti i componenti d’opposizion­e e il presidente della Municipali­tà di Venezia Marco Borghi, i cui termini sono scaduti un paio di giorni fa. Metà del complesso è dell’Agenzia del Demanio che nel 2011 propose al Comune di acquisirlo a titolo gratuito, la giunta diede l’assenso ma non c’è stato mai l’effettivo trasferime­nto. La cosa è in itinere, fa capire Mar: «A sottolinea­re l’importanza che ha questo luogo per entrambi gli enti, è in corso un confronto per fare in modo che l’intera struttura sia “valorizzat­a” ma non per trasformar­lo in hotel. È di tutt’altro tenore l’ipotesi per la Celestia, frutto di un confronto tra Comune e Demanio e che sarà presentato a tempo debito e che ne confermerà l’attuale natura».

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