Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Vaccini, cinquantenni all’assalto «Bruciati subito 100 mila posti»
Zaia: «Ci sono dosi per tutti, rientro anch’io in questa fascia. Entro fine mese la coorte 40/49 anni, poi liberi tutti». Da lunedì vaccineranno la popolazione generale Luxottica, Aermec ed Electrolux oltre a Marzotto
Il mix tra la bassa adesione alla campagna vaccinale dei residenti tra 60 e 69 anni (finora ha ricevuto la prima dose il 46,8%, che le ultime prenotazioni dovrebbero portare al 65%) e il notevole aumento delle fiale di anti-Covid a disposizione ha permesso alla Regione di anticipare a ieri le prenotazioni per la fascia d’età 50/59 anni, inizialmente prevista fra il 31 maggio e l’11 luglio. Il «via» è scattato alle 16 sul portale regionale https:// vaccinicovid. regione. veneto.it/, che però già alle 14, subito dopo l’annuncio dato dal governatore Luca Zaia in diretta tv, è stato preso d’assalto.
Risultato: traffico congestionato fino alle 17.30, quando è stato nuovamente possibile iscriversi. I primi 4mila posti riservati alla giornata odierna sono andati bruciati subito e in poche ore ne sono stati riservati 100 mila, con punte di seimila ogni cinque minuti.
«Ma c’è tempo fino al 9 giugno — assicura Zaia — c’è spazio per tutti gli 800mila veneti che rientrano in questa coorte, ne faccio parte anch’io. Il 16% è già stato immunizzato perché appartenente alle categorie prioritarie, cioè disabili, soggetti vulnerabili, sanitari, insegnanti, forze dell’ordine. Essendo la parte produttiva della popolazione è la più in movimento, quindi la vaccinazione è una protezione importante. Restano aperte pure le agende per i cittadini dai 60 anni in su che non si sono ancora prenotati e che possono farlo in qualsiasi momento. Con questi ritmi — aggiunge il governatore — contiamo di somministrare la prima dose entro la fine del mese anche alla coorte 40/49 anni. Dopodiché non escludo il liberi tutti». La piattaforma on line permette di fissare l’appuntamento in uno dei 77 centri vaccinali delle Usl, nelle aziende che somministrano l’antiCovid non solo al personale ma anche alla popolazione generale e, da metà maggio, neldi
Taglio del nastro
Lunedì, a Villorba, il governatore inaugurerà il centro destinato a fare 10mila iniezioni al giorno
Il ministero della Salute
Da ora chi assume Pfizer o Moderna farà il richiamo dopo 42 giorni e non dopo 21 e 28
le farmacie. «Chi invece vuole vaccinarsi dal medico di famiglia, deve chiamare direttamente lui — chiarisce Zaia —. Se poi vediamo che, per motivi di lavoro, le prenotazioni dei cinquantenni si concentrano nelle ore mattutine, al sabato e alla domenica, prolungheremo l’orario dei centri vaccinali fino a mezzanotte. Le Usl si stanno organizzando per allestire drive-in e drivethrough (gestiti con la sanità militare, ndr) » . Alla fascia 50/59 sono riservati Pfizer Biontech e Moderna ma, partendo dai prenotati di ieri, il richiamo non si assumerà più rispettivamente dopo 21 e 28 giorni bensì, secondo le ultime disposizioni del ministero della Salute, dopo 42, per consentire un maggior sviluppo della risposta immunitaria.
Tornando alle aziende, oltre alla Marzotto di Valdagno partita per prima, da lunedì vaccineranno i non dipendenti Luxottica a Belluno, Aermec del gruppo Riel lo a Verona, Electrolux a Susegana. Sempre lunedì, alle 11, Zaia inaugurerà il nuovo hub dell’Usl Marca Trevigiana insediato nell’ex Maber di Villorba e destinato a diventare il più grande del Veneto, con 10mila somministrazioni al giorno. Novità anche per gli operatori turistici: l’Usl Veneto Orientale sta preparando hub loro dedicati, uno in ogni località balneare di riferimento, come Caorle, Bibione, Jesolo. «Aspettiamo una settimana ad annunciarlo — dice il presidente del Veneto — con il generale Francesco Figliuolo c’è un tavolo tecnico in corso per la definizione dei dettagli. Poi ci muoveremo in autonomia». Proprio il commissario per l’emergenza il 13 maggio farà visita al Veneto e toccherà tre province. Alle 9.30 incontrerà prefetti e vertici delle forze dell’ordine al padiglione Rama dell’ospedale dell’Angelo a Mestre; alle 11 vedrà l’hub del Padiglione Aquae a Porto Marghera, dove è previsto un punto stampa; intorno alle 12.30 arriverà a Padova, per passare in rassegna i centri vaccinali operativi in Fiera e all’ex ospedale militare; nel tardo pomeriggio si trasferirà alla base dell’Aeronautica militare, all’aeroporto di Villafranca di Verona. Figliuolo troverà una condizione ottimale in Veneto, che rispetta la tabella di marcia da lui imposta, con 44.744 vaccini inoculati anche giovedì, per un totale di 1.925.867 utilizzati. Finora ha assunto la prima dose un terzo della popolazione, nel dettaglio il 96,3% degli over 80, il 78,4% della coorte 70/79 anni, il 69,5% dei disabili e il 62,9% dei soggetti vulnerabili.
Il ritmo sostenuto delle vaccinazioni ha abbattuto i contagi (ieri 698, oltre purtroppo a 7 vittime) e i ricoveri (1063 in area medica, -37, e 163 in Terapia intensiva, -3), consentendo al Veneto di restare in area gialla. Nonostante l’Rt, l’indice del contagio, sia di 0,95, prossimo all’1 che decreta il passaggio in arancione, è crollato l’altro parametro decisivo, ovvero l’incidenza. I tamponi positivi nel giro di una settimana sono passati da 129 a 97 per 100mila abitanti: ieri si è registrata l’incidenza più bassa della terza ondata, 1,56%. E quindi la classificazione complessiva di rischio valutata dal ministero della Salute con l’Istituto superiore di Sanità è «bassa», il tasso di occupazione di Malattie infettive e Pneumologia scende al 15% a fronte del valore-soglia del 40%, e uguale percentuale definisce l’occupazione delle Terapie intensiva, contro un livello d’allarme del 30%.