Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Chiuso il circolo immigrati: 46 violazioni in sei mesi
Ogni settimana i vigili intervenivano per assembramenti, schiamazzi, ubriachi. Trenta giorni di stop
"Brugnaro Un monito per chi pensa di violare le regole e restare impunito
MESTRE Dopo 46 violazioni, la chiusura per un mese. Ieri, in seguito a sei mesi di segnalazioni, la polizia locale ha eseguito l’ordinanza del sindaco che per 30 giorni vieta l’accesso al circolo di via Felisati gestito dall’Associazione Immigrati di Venezia, un punto di ritrovo per tantissimi stranieri arrivati a Mestre dal continente africano. Il centro culturale, però, era diventato un problema per il quartiere e, in tempo di pandemia, anche per la salute pubblica visto che non rispettava alcuna normativa anti-contagio (basti pensare che, tra i vari Dpcm che si sono susseguiti nell’ultimo anno, c’era anche la sospensione di tutte le attività di circoli, centri culturali e ricreativi). Nell’ordinanza vengono messi in fila tutti gli interventi della polizia locale, partendo dal 2 novembre fino al 25 aprile: ci sono 26 violazioni del Dpcm che regola le attività in periodo di Covid-19, 11 per ubriachezza molesta e nove per mancato rispetto di diversi ordini di allontanamento; gli assembramenti, oltretutto, erano quasi sempre consistenti, nei locali venivano scoperte dieci, dodici, anche venti persone, spesso senza mascherine. Ci sono poi numerose segnalazioni per schiamazzi, risse, persino il pestaggio di una donna.
Come se non bastasse, il proprietario dell’immobile aveva segnalato già a novembre come l’occupazione fosse ormai abusiva, visto che l’affitto non veniva versato da mesi. «Siamo riusciti a mettere i sigilli a un locale che è diventato simbolo di spregio alle regole, degrado e grandissima irresponsabilità in un momento in cui dovremmo essere tutti impegnati per uscire dalla maledetta pandemia da Coronavirus - commenta il sindaco Luigi Brugnaro - Questi sigilli, arrivati dopo un periodo di avvertimenti, siano un monito per quanti, italiani o stranieri, pensano di stabilirsi nella nostra città credendo di poter trasgredire le regole e restare impuniti». Ieri, dopo l’intervento dei vigili, è arrivato anche il plauso dei residenti della zona: «Non è razzismo, ma esasperazione - spiegano - Quando il circolo è nato abbiamo accolto tutti con convinzione, abbiamo persino portato qualcosa perché potessero festeggiare il Natale. Ma è diventato difficile anche solo rientrare a casa, visti i tanti ubriachi che bloccavano il marciapiede e i portoni dei condomini. Le urla, poi, non rispettavano neppure le ore della notte».