Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Aspiag con Despar segna un più 5,6% e investe 50 milioni
PADOVA È una progressione quasi senza ostacoli quella che Aspiag Service, la società concessionaria del marchio Despar nel Nordest, registra anche in Veneto, regione in cui il 2020 è stato chiuso con ricavi per 896 milioni (+5,6% sull’anno precedente, all’interno di un business sulle quattro regioni per 2,4 miliardi, in incremento del 4,7%) e nella quale sono stati compiuti investimenti per poco meno di 50 milioni, volti al potenziamento della rete e dei punti vendita.
Il resoconto dell’ultimo esercizio e le previsioni per l’anno in corso sono stati tracciati dal presidente di Aspiag Service, Harald Antley, dall’Ad Francesco Montalvo, e dai diversi direttori delle regioni coperte, fra cui il veneto Giovanni Taliana. Agli investimenti ordinari si aggiungono i 180 milioni per il polo logistico Agrologic di Monselice e quelli che seguiranno per la realizzazione del nuovo casello autostradale al servizio dello stesso, il quale, è stato assicurato, «sarà costruito entro la fine di quest’anno, una volta ottenute le ultime autorizzazioni». A Nordest, Aspiag opera attraverso 570 punti vendita, di cui 247 diretti e 323 in affiliazione, articolati nei segmenti Despar (fino a 800 metri quadrati, il 70% del totale), Eurospar (fino a 2 mila mq) e Interspar, impiegando 8.517 dipendenti per il 91% con contratto a tempo indeterminato, con una crescita nel 2020 di 281 unità rispetto all’anno precedente, e con una rappresentanza femminile del 65%. L’utile netto è stato di 30 milioni di euro.
Nel corso del 2020 in Veneto si sono registrate 8 nuove aperture, 5 delle quali in forma diretta, per un’occupazione che ora raggiunge complessivamente le 3.759 unità (+170 sul 2019). E fra le operazioni da sottolineare ci sono anche le acquisizioni di due negozi ex Simply (Auchan) a Mestre e a Lonigo (Vicenza). «Siamo orgogliosi di averli riattivati – ha detto Montalvo – garantendo così il posto di lavoro anche a chi prima era al servizio di insegne diverse. Per noi è importante riuscire a rilanciare punti vendita di imprese che hanno deciso di dismettere la propria attività e in tutti i casi in siamo intervenuti abbiamo sempre assorbito il personale. Siamo inoltre interessati a valutare – ha concluso il manager - eventuali altre opportunità che si dovessero aprire sul mercato».
Lo scorso anno, è stato inoltre spiegato dai vertici del gruppo, le linee di tendenza che si sono verificate nelle abitudini d’acquisto degli italiani hanno ricalcato caratteristiche piuttosto comuni a molti altri comparti, prima fra tutte il ricorso all’e-commerce. Fra aprile e dicembre, nei 34 punti vendita coinvolti nel servizio di recapito della spesa a domicilio, si sono totalizzate vendite per 2,7 milioni di euro, con una media di 10 mila consegne al mese. Questo in un mutamento dei comportamenti che il perido Covid ha indotto in senso generale. La ritrovata necessità di cucinare i pasti a casa, per esempio, si è riflessa in un aumento medio del singolo scontrino di quasi 8 euro. I prodotti a marchio proprio hanno infine rappresentato per Aspiag il 25,6% del fatturato, in crescita del 6,6% sul 2019. ( g.f.)