Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Agenti e obbligo vaccinale: siamo già sotto organico
Iniezioni di rigore anche per il personale della scuola Palumbo: «In Veneto siamo oltre il 90% di copertura»
L’obbligo vaccinale cala sulla scuola e sulle forze dell’ordine. Con una differenza, denunciano i sindacati di polizia: «Noi, per sostituire i duri e puri che saranno sospesi, non abbiamo supplenti da mettere in campo. E le manifestazioni no vax sono destinate ad aumentare».
VENEZIA Dopo i sanitari tocca al personale della scuola e alle forze dell’ordine: vaccinazione obbligatoria. Certo, la spallata l’aveva già data l’obbligo di green pass sul posto di lavoro ma l’obbligo è un altro paio di maniche. Soprattutto per le forze dell’ordine perché, per dirla con Luca Capalbo del Fsp, «noi, a differenza della scuola, poliziotti “supplenti” non ne abbiamo». L’organico già all’osso e i servizi che si moltiplicano, non ultime le piazze no vax da gestire, potrebbero creare la tempesta perfetta con le sospensioni dei duri e puri in divisa. I tempi, poi, sono contingentati (l’obbligo scatta dal 15 dicembre). Fabio Ballestriero, Sap, sospira: «I vaccini sono un tema divisivo, parlarne è camminare sulle uova. Ma non c’è molto da commentare: noi siamo una categoria particolarmente vincolata agli obblighi di legge, siamo tenuti a ottemperare alla nuova norma. La stragrande maggioranza di noi, oltre l’80%, è vaccinata. Certo, c’è un 15-20% di “renitenti al vaccino”. E qui si aprono due problemi. Se lo Stato ci impone l’obbligo, eventuali effetti avversi saranno risarciti? Questo è un tema che stiamo ponendo anche ipotizzando una polizza assicurativa. Secondo, se scatterà la sospensione senza stipendio diciamo, ottimisticamente, per tremila poliziotti, chi coprirà i buchi d’organico? La scuola può attingere al contingente di precari e supplenti ma noi non abbiamo “agenti supplenti” da mettere in campo». La previsione dei sindacati delle forze dell’ordine, poi, è unanime: dopo questo ulteriore giro di vite, i cortei no vax sono destinati ad aumentare. Un cane che si morde la coda con agenti che rifiuteranno il vaccino e saranno messi in panchina. Silvano Filippi, referente veneto per il Siulp ieri era a Roma col segretario nazionale Felice Romano che spiega: «Il governo ha fatto una scelta strategica: sanità e sicurezza sono asset da salvaguardare. Noi partiamo da un assunto: al di là della necessaria consapevolezza di tutelare la salute dei nostri associati, siamo una delle categorie più esposte al rischio. Sulla base di questo e sulla scorta delle analisi che fanno il Cts e l’Oms, tutto questo tutto ciò che va nella direzione della tutela della salute è ben accetto». Nessuna preclusione di fondo all’obbligo, quindi. Le tensioni interne, però, saranno inevitabili secondo Capalbo: «Già l’obbligo di green pass ha creato tensioni fra colleghi come non se ne ricordano in precedenza. Il carico di lavoro che non potrà essere smaltito dai colleghi che non dovessero vaccinarsi ricadrebbe inevitabilmente sugli altri. Il green pass, nell’ultimo mese ha convinto più di qualcuno a vaccinarsi ma credo che chi non si è vaccinato fino ad ora, non lo farà neppure con l’obbligo. Al momento ci sono ancora informazione frastagliate, si aspettano le circolari». Diverso il discorso per la scuola. Rassicura Carmela Palumbo, Ufficio scolastico regionale: «Siamo oltre il 90% di vaccinati, nel caso servissero supplenti li troveremo ma non si parla assolutamente di richiamare il personale in quiescenza » . Qualche telefonata furibonda è arrivata, però, ai sindacati. Sandra Biolo, Cisl, dice: «Visti i contagi ad un certo punto diventa necessario specie per chi è molto più a contatto di altri con un numero elevato di persone come nella scuola». Ma c’è già chi protesta, ieri sit in davanti alla Prefettura di Vicenza per dire no all’obbligo vaccinali. I docenti (già sospesi) di cinque istituti superiori del Vicentino, capeggiati da Silvano Caveggion dell’Its Rossi, si sono dati appuntamento per protestare contro l’ulteriore stretta, definita «antidemocratica, illiberale e ingiusta». Tutti professori di fisica, matematica e diritto, arrabbiati: «Noi col tampone, fin qui, siamo stati paradossalmente più protetti e controllati dei vaccinati».
"Ballestriero (Sap) Manifestazi oni destinate a crescere e noi rischiamo con i colleghi sospesi d’essere sotto organico