Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
La terza dose fa il tutto esaurito Specializzandi per fare i vaccini
Medici di base in difficoltà: impegnati con l’antinfluenzale. Ieri 408 contagi e un decesso
VENEZIA Stare ore davanti al pc e non appena vengono caricati gli appuntamenti, prenotare senza perdere nemmeno un minuto. Al momento è l’unico modo per ricevere la terza dose prima di febbraio. Da giorni c’è infatti una vera corsa al richiamo. L’Usl 3, ogni 24 ore, carica centinaia di appuntamenti che vengono però «bruciati» in mezz’ora anche perché la platea di eleggibili per la booster — essendo stato abbassato da 6 a 5 mesi l’intervallo tra seconda e terza dose — è aumentata esponenzialmente. E così, la sera, gli unici posti disponibili restano quelli di fine febbraio. Un’opzione che non alletta perché il virus è tornato a macinare contagi: ieri sono stati registrati 408 nuovi casi. L’Usl 3 sta correndo ai ripari cerando di potenziare nel minor tempo possibile gli hub, l’obiettivo è arrivare ad erogare oltre 5 mila vaccini al giorno. Lo scoglio è però quello delle risorse umane: tra settembre e ottobre, con la campagna vaccinale in fase calante, la macchina è stata depotenziata. Ora va riportata alla massima velocità ma non è semplice. Gli ospedali lavorano a regime pre-Covid (non c’è nessuna interruzione dell’attività ordinaria), ci sono le migliaia di prestazioni sospese da recuperare e tutte le patologie tipiche dell’inverno che emergono con forza. A tutto questo si aggiunge un organico ridotto all’osso — «una grave carenza di operatori sanitari», l’ha definita il direttore generale dell’Usl 3 Edgardo Contato—– oltretutto depotenziato a causa degli oltre 180 sanitari, dipendenti dell’Usl 3, sospesi perché no vax. In queste condizioni è difficile dirottare risorse umane negli hub. La Serenissima sta cercando specializzandi: medici appena laureati, che stanno seguendo un corso di specializzazione, disposti a fare i vaccinatori. Martedì la Serenissima ha trovato due disponibilità ma è chiaro che i numeri devono lievitare. Anche perché, al momento, i medici di famiglia non sono pieni protagonisti della partita. «Abbiamo già vaccinato gran parte dei nostri pazienti over 80 — spiega Stefano Rigo, referente Fimmg dell’Usl 3 — ma ora siamo impegnatissimi con la campagna antinfluenzale e con il resto dell’attività che sta diventando sempre più pressante perché c’è una crescita esponenziale di febbri e forme influenzali. Quando avremo quasi concluso con l’antiinfluenzale, tra una decina di giorni, potremmo concentrarci anche sulle terze dosi per gli over 40». La Serenissima — che ricorda come tutti possono presentarsi negli hub in accesso libero per la prima dose, mentre per la terza possono accedere senza prenotazione solo gli over 80 — grazie a un sforzo organizzativo già oggi dovrebbe riuscire a garantire un aumento degli slot giornalieri a disposizione. Ma c’è un altro fronte. Con i contagi che impennano (ieri c’è stato anche un decesso) diventa sempre più complicato seguire tutte le indagini epidemiologiche e garantire i tamponi in tempi brevi. «Ci capita di segnalare sintomatici che dovrebbero fare il test subito ma lo ottengono dopo tre giorni — aggiunge Rigo — il problema è che le linee sono spesso intasate da non vaccinati che li fanno per andare a lavoro». In tal senso, e anche per concentrare le risorse sulla campagna, l’Usl sta pensando di rimodulare l’attività di screening per i non vaccinati.