Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Brancher: «Doris trovò un aiuto in Berlusconi Ma era sua la genialità dietro a Mediolanum»
PADOVA «Ennio Doris si è appoggiato ovviamente a Berlusconi. Ma credo che prima di tutto vada riconosciuta la sua genialità». L’artefice di Banca Mediolanum, visto dall’altra metà di quel mondo. Dalla parte della Fininvest di Silvio Berlusconi, il socio alla pari che Doris aveva convinto nel 1981, una volta incrociato in piazza a Portofino, a scommettere con lui, che ci metteva tutti i suoi risparmi, nel progetto di Programma Italia, la nuova società di consulenza negli investimenti che i due avrebbero fondato e che, affidata a Doris, sarebbe divenuta Banca Mediolanum. Il visto dall’altra parte è quello di Aldo Brancher, veronese di origini bellunesi, che partendo dalla concessionaria di pubblicità Publitalia scalò i ranghi Fininvest, fino a diventare il collaboratore più stretto del braccio destro di Berlusconi, Fedele Confalonieri.
Il Programma Italia fatto crescere da Doris era l’altra faccia. Quella finanziaria, in tandem ma in parallelo con Berlusconi, che ieri ha reso omaggio ad Ennio Doris, l’amico banchiere scomparso l’altra notte a 81 anni a Milano, dopo una lunga malattia, facendo visita nel pomeriggio alla camera ardente del banchiere. Resterà aperta a Milano anche oggi, prima dei funerali di domani, alle 14.30 a Tombolo, nel Padovano, il paese da cui Doris era partito e con cui aveva mantenuto un legame saldissimo.
Un’avventura in tandem, ma staccata quel tanto che era bastato per lasciar plasmare quel mondo al banchiere di Tombolo, lasciato libero di fare da Berlusconi, nel momento in cui fu chiaro che il navigato superconsulente proveniente dalla Dival, che quel mestiere l’aveva imparato macinando i chilometri e conquistando un investitore dopo l’altro in Veneto, aveva ben chiaro cosa fare. «Ennio Doris io lo ricordo come un grande professionista e un grande imprenditore. E, insieme, come una persona assolutamente seria sotto tutti i punti di vista - dice Brancher -. Per quello che ha fatto, per come l’ha creato e per come è andato avanti. Certo, nel confronto su come gestire il business e dal punto di vista della comunicazione da Berlusconi ha avuto un grande aiuto».
Parole che lasciano intendere i ruoli, come il timone operativo fosse lasciato a Doris: «Berlusconi l’ha lasciato fare, con l’intelligenza e la lungimiranza di chi aveva la
capacità di capire gli altri e di vedere che le cose funzionavano - sostiene l’ex parlamentare -. In fondo si sono incontrati a Portofino e si sono capiti subito».
Difficile invece chiedergli aneddoti di quegli anni. A lui è rimasto piuttosto altro, di Doris: «Il fatto che parlasse poco e che fosse ottimista, pronto a sorridere anche di fronte ai problemi. Ha inventato qualcosa che ha portato avanti con coerenza. È stata la forza di quel progetto».
E però il tandem con Berlusconi ha pesato anche con lo stereotipo di chi guardava a quella che sarebbe diventata Banca Mediolanum, realtà oggi da 2.300 dipendenti e 104 miliardi di euro di masse amministrate e utile netto di 375 milioni di euro nei primi nove mesi 2021, come alla banca di Berlusconi. Facendosi così bastare l’etichetta e dimenticando invece le novità che di lì sono passate. Come l’home banking fatto già nel 1997 con il telefono di casa e il teletext del televisore, ben prima che internet diventasse pervasivo. «Certo, non c’entra niente la banca di Berlusconi: si sarebbero dovuti approfondire i contenuti. Doris ha saputo guardare avanti, prevedere una certa tendenza del futuro», sostiene Brancher.
E poi la questione della fiducia. Messa in banca duramente sotto pressione in Veneto, con la vicenda delle ex popolari. Mentre Doris disegnava i cerchi della banca «costruita intorno a te»; idea tradotta però anche in pratica, restituendo a 11 mila investitori i 120 milioni persi con gli investimenti nei prodotti della Lehman Brothers fallita, alla base della crisi finanziaria del 2008. «Eh, direi che quella è una prova - chiude Brancher -. E poi Doris è stato intelligente, perché ha saputo insistere molto sulla comunicazione, spiegando concetti in modo molto semplice e facendosi capire». In Italia cosa tutt’altro che scontata.
La testimonianza «Grande imprenditore e persona seria. Si è fatto capire in modo molto semplice»