Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Madonna della Salute la nuova corona con i voti del Covid
Cent’anni fa fu incoronata
VENEZIA dalla città riconoscente, sopravvissuta alla Prima Guerra Mondiale e alla Spagnola. Esattamente un secolo dopo, sabato 21 maggio, l’icona della Madonna della Salute riceverà nuovi gioielli dalla «sua» Venezia, diademi prodotti fondendo i doni raccolti in voto dai veneziani contemporanei, come supplica contro il Covid e la guerra in Ucraina. L’annuncio ufficiale sarà dato il prossimo 18 maggio quando saranno presentati ufficialmente i nuovi gioielli di quella che dal 1670 è conosciuta a Venezia come la Mesopanditissa, da quando cioè Francesco Morosini la portò dall’isola di Candia prima di essere eletto doge della Serenissima. Oggi l’icona più amata della città, nota come Madonna della Salute e oggetto del pellegrinaggio irrinunciabile dei veneziani ogni 21 novembre, sarà nuovamente rivestita nel centenacapo rio dalla prima investitura, avvenuta il 23 aprile del 1922 ad opera del cardinale Pietro La Fontaine. A fornire le nuove corone sarà l’arte artigiana di Nardi, «storica gioielleria di Venezia il cui prestigio è riconosciuto in tutto il mondo», sottolinea la diocesi. «La corona più grande ornerà il di Maria, mentre la minore quello del Cristo Redentore, rispettando gli stessi supporti già presenti sulla tavola e che normalmente sostengono i gioielli della festa del 21 novembre», la precisazione. Proprio l’appuntamento del o 21 maggio è stato scelto dal patriarca Francesco Moraglia per affidare la città di fronte all’icona mariana e chiedere in voto la fine della pandemia e la pace in Ucraina. La Chiesa veneziana annuncia grande festa, nel giorno dedicato anche al decennale dell’ingresso patriarca a Venezia.