Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Il groviglio di divieti che paralizza le dimore storiche
Finestre intoccabili, risparmio energetico impossibile. «Così si ostacola una risorsa milionaria per il turismo»
VENEZIA Finestre intoccabili, drappi, cordoni, foglie d’oro da ripristinare come se ci fossero ancora gli artigiani della Serenissima, impianti da modificare il minimo possibile anche se i segni del tempo sono pesanti. E per quanto il risparmio energetico sia oggi un’urgenza, guai a introdurre, ad esempio, finestre in vetrocamera. «Nelle dimore storiche sono vietate», dice Giulio Gidoni, presidente di Adsi Veneto (associazione dimore storiche italiane) dal salone di Apollo di Palazzo Pisani Moretta sul Canal Grande dove «se si rompe un drappo non si trova più chi lo ripari: dal 2019 il Veneto ha perso il 40 per cento di artigiani specializzati». Se poi si vuole rendere un immobile vincolato accessibile ai portatori di disabilità, i proprietari entrano in un girone dantesco tra carte bollate e permessi. «Eppure oggi esistono soluzioni che permettono di non snaturare l’edificio», aggiunge.
Le norme però non vengono incontro ai proprietari. Eppure, palazzi e ville in Veneto sono una ricchezza: pre-Covid, nel 2019, le 2.899 dimore storiche della regione hanno attratto 18 milioni di visitatori, quasi metà degli ingressi su scala nazionale arrivati a 46 milioni. Per capire la portata dell’interesse che suscitano, sono stati 49 milioni i biglietti venduti nei musei statali. E le visite sono spesso studiate a tavolino, la maggior parte di questi gioielli dell’architettura sono fuori mano: il 53 per cento in Comuni sotto i ventimila abitanti, il 30 sotto i cinquemila. «Contribuiscono all’economia del territorio — dice il vicepresidente Giovanni Da Schio — ci sono paesi dove la villa è l’unica attrazione». Con matrimoni, feste e congressi ci beneficiano tutti: «Uno a otto, se un immobile introita un milione la ricaduta è di otto». Questi palazzi, ricordano Adsi e Associazione Ville Venete, hanno radici agricole e produttive, oggi la filiera è turistica ma l’obiettivo resta: «Creare ricchezza».
Domenica, per la dodicesima giornata nazionale delle dimore storiche, si potranno visitare immobili in tutto il Veneto, dal veneziano Pisani Moretta a villa Tiepolo Passi nel Trevigiano, villa Bettelloni in Valpolicella, Castello di Thiene o a Feltre villa Villalta. Ad anticipare la giornata, l’apertura al pubblico degli Archivi di Stato a Rovigo, Venezia, Verona e Padova tra giovedì e sabato. Dopo l’estate Adsi si riunirà in convegni per discutere di nuove frontiere di accessibilità e risparmio energetico mentre oggi plaude alla proroga fino a metà giugno del bando Pnrr per i restauri della Regione. (g. b.)
Porte aperte Domenica la giornata nazionale, si potranno visitare immobili in tutto il Veneto