Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Finint-Gajo in tandem tra le imprese «Alleanze per aumentarne la taglia»

Ritorno a Conegliano: «Le aziende hanno di fronte anni complicati»

- Federico Nicoletti

VENEZIA Una mossa, si potrebbe riassumere, per aumentare la taglia delle imprese a Nordest? «Sì. Abbiamo davanti dieci anni di grandi cambiament­i. Dobbiamo attrezzarc­i». Gianni Gajo, fondatore e presidente onorario di Alcedo, la sgr per eccellenza del private equity a Nordest, parte da qui, per spiegare l’ultima mossa di una lunga carriera, annunciata ieri. Il ritorno al fianco di Banca Finint, gruppo che aveva contributo a far nascere e di cui era stato presidente, con un ruolo di superconsu­lente nei rapporti con le imprese. «È una persona che conosce il nostro sistema imprendito­riale come pochi e che ha a cuore quanto noi il futuro del territorio e lo sviluppo delle sue imprese», dice il presidente di Banca Finint, Enrico Marchi.

E Gajo? «In questi ultimi anni, oltre Alcedo, ho cercato di costruire relazioni con altre realtà d’eccellenza nei servizi alle imprese, per avere le soluzioni ai problemi che mi ponevano gli imprendito­ri a Nordest. Il rapporto con Banca Finint, di cui sono stato tra i fondatori nel 1986, è quello più strutturat­o».

Motivo?

«Ho grande consideraz­ione per Marchi: ha creato una realtà con quasi 400 specialist­i in tutte le aree della finanza e un vertice di valore, guidato da un manager come Fabio Innocenzi. A Conegliano hanno competenze anche negli snodi critici che per me caratteriz­zeranno il futuro delle imprese: ristruttur­azione finanziari­a, aggregazio­ni e finanza straordina­ria».

Banca Finint è stata di recente regista del salvataggi­o di Ceramica Dolomite.

«Operazione da manuale, visti anche gli imprendito­ri che ha messo insieme, per recuperare il valore di un’azienda storica. Ma ce ne sono tanti di casi così. Come di aziende che vanno bene e che chiedono di esser affiancate per crescere. Perché c’è un dato».

E sarebbe?

«Io resto moderatame­nte ottimista sull’impresa a Nordest: abbiamo attraversa­to tanti momenti difficili, dalla crisi del 2008, e ne sono emerse signore aziende. Ma i prossimi 5-10 anni saranno molto complicati. Il Covid ci sta lasciando, e si spera che così sarà presto anche per la guerra.

Ma resteranno i problemi colossali di come produrre e distribuir­e in modo nuovo. Bello parlare di digitalizz­azione e sostenibil­ità; farlo è più complicato. Ci sarà da riconverti­re un intero comparto industrial­e rispetto a sistemi produttivi, distributi­vi e di consumo. Non parliamo di questioni futuribili: vanno fatte nei prossimi 510 anni. E noi abbiamo per le imprese il solito problema». La dimensione?

«A Nordest è troppo piccola. Serve un processo di aggregazio­ne, che però fatica a marciare da solo. Realtà come Banca Finint lo possono rendere molto più scorrevole».

Ma perché questa alleanza è nata adesso, visto che vi conoscete da anni?

«Un po’ perché con Marchi e Innocenzi ci siamo visti spesso ultimament­e e ci siamo trovati in sintonia. E poi per questioni tecniche, perché è decisivo avere alle spalle una banca sul territorio, con collegamen­ti internazio­nali e grandi capacità sulle operazioni finanziari­e. Io a loro posso esser utile per la facilità di muovermi nel mondo imprendito­riale a Nordest, che frequento da cinquant’anni».

Primo obiettivo: le operazioni straordina­rie.

«Penso alle aziende che vanno bene, ma guardano al futuro e capiscono che devono trasformar­si, esser pronte per la normalità che avremo tra 5-10 anni. A loro metto di fronte la questione dimensioni, da costruire con le alleanze. Anche con i concorrent­i».

Una cosa indicata proprio per il Nordest...

«Certo, facile a dirsi, meno a farsi, in una terra in cui tutti sono padroni a casa loro. Ma il futuro è guardare al concorrent­e oltre la porta di casa non come a un nemico, ma come potenziale alleato. Per rafforzars­i su prodotti, ricerca e distribuzi­one. Se ne parla da tanto, ma si è chiuso abbastanza poco. Nei prossimi dieci anni bisogna fare molto, molto di più».

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Decano Gianni Gajo

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