Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Emma, la pasionaria «Sono solo la voce di migliaia di noi»
PADOVA «Trenta, cinquant’anni fa, quale futuro vi eravate immaginati per noi? Noi non siamo più il futuro, ma il presente. E se siamo il presente, siamo specchio di un sistema passato che evidentemente non ha funzionato». Forse mai prima di ieri, peraltro proprio nel pieno delle celebrazioni per l’800° anniversario dell’Università di Padova, si era ascoltato, nell’Aula Magna del Bo, un intervento così deciso e ficcante da parte del presidente del Consiglio degli studenti. E in questo senso, pronunciate di fronte (su tutti) al Capo dello Stato, Sergio Mattarella, le parole della 22enne Emma Ruzzon, nata e formatasi a Monselice (nella Bassa Padovana), sin da piccola grande appassionata di recitazione, sindacalista dell’Udu e adesso iscritta al corso di laurea in Lettere Moderne nell’ateneo cittadino, hanno destato più di qualche stupore.
«Il mio obiettivo non era destare stupore – spiega a freddo Ruzzon – né tantomeno far arrabbiare qualcuno. Ma il mio discorso, duro come deve essere un discorso in cui vengono espresse delle critiche, voleva “soltanto” dar voce, in un contesto di per sé unico, a migliaia di studenti, padovani e non, che non condividono certi aspetti e modi di fare della comunità accademica del nostro Paese. E devo dire che Mattarella l’ha capito, quando ha osservato che “la libertà non è divisibile, perché essa si ottiene pienamente soltanto se ne godono anche gli altri” e che “non c’è libertà piena, se gli altri ne sono privi”. Insomma, bravo presidente!». (d.d’a.)