Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Casellati e gli imprendito­ri: «Nuove risorse per sostenervi»

La presidente del Senato in visita da De’ Longhi a Treviso, poi l’incontro con i rappresent­anti di categoria

- Gianni Favero

TREVISO Tanta polizia, otto auto di scorta e molti onori ma platea ristretta per Elisabetta Casellati, presidente del Senato, giunta ieri a Treviso per un incontro privato con imprendito­ri del luogo, in primis Giuseppe De’ Longhi, fondatore dell’omonimo colosso degli elettrodom­estici, e poi per un momento istituzion­ale nella sede del Palazzo dei Trecento, la prestigios­a aula consiliare del Comune. Accanto a sindaco ed un paio di parlamenta­ri, accerchiat­a da divise e agenti in borghese, ha attraversa­to le vie di Treviso al termine della sua visita in fabbrica, fermandosi per qualche foto con i cittadini. Poi il confronto con gli esponenti di industria, artigianat­o, agricoltur­a ed enti camerali. A cominciare dall’intervento di Leopoldo Destro, presidente di Assindustr­ia Venetocent­ro, il quale non ha mancato di evidenziar­e i segnali di preoccupaz­ione del mondo produttivo collegati al protrarsi del conflitto in Ucraina. «I prezzi di gas e di materie prime e la scarsità dei materiali erode pesantemen­te i margini – ha detto - e si paventa il rischio di una riduzione della produzione di molte aziende manifattur­iere. Se il conflitto durerà ancora tre mesi un’impresa su quattro rischia di fermarsi».

Criticità anche per il turismo, quindi, evidenziat­e dalle parole dell’assessore regionale veneto di settore, Federico Caner, in questo caso connesse alle difficoltà per le aziende di reperire personale per le attività ricettive. «Mancano 20 mila addetti – ha spiegato – e tra i vari fattori non va escluso il ruolo del reddito di cittadinan­za. Qualcuno preferisce percepire questo assegno anziché una retribuzio­ne ridotta all’osso a causa del cuneo fiscale». Un argomento che ha incrociato il consenso della stessa Casellati. «Sappiamo tutti che la parte non salariale supera in una busta paga il salario netto. E occorre anche incidere sulla burocrazia - ha detto - che induce ritardi inaccettab­ili».

In senso generale, per la salute della nostra economia «bisognerà cominciare a pensare ad un altro “debito buono”, come il presidente del Consiglio, Mario Draghi, ha definito il Pnrr. Siamo in attesa di queste risorse – ha aggiunto la presidente del Senato - ma intanto si sono aggiunti altri obiettivi, collegati alla guerra in Ucraina, dalla crisi delle materie prime a quella energetica. Sono questioni che riguardano tutti, famiglie e imprese, e che svantaggia­no le persone più deboli». Con un ultimo messaggio all’Europa. «O agisce unita in questa circostanz­a – ha chiuso – o non lo farà mai più».

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In azienda La presidente Casellati con Bepi De’ Longhi

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