Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Salone Nautico tra innovazione e sostenibilità Oltre 300 barche
Yacht e regate dal 28 maggio al 5 giugno
VENEZIA Più barche, più espositori, più spazi. E ancora più attenzione alle propulsioni alternative. Alla sua terza edizione, il Salone nautico di Venezia si allarga e si ribattezza «laboratorio di sostenibilità», in simbiosi con la candidatura della città proprio a capitale mondiale della sostenibilità. Ancora una volta nei bacini e nelle tese dell’Arsenale, sua collocazione naturale, il salone prenderà il via il 28 maggio e chiuderà il 5 giugno, come l’anno scorso saranno nove giorni nel segno degli yacht superlusso, ma anche delle imbarcazioni tradizionali veneziane, delle navi militare e degli scafi da lavoro, vero accento lagunare in mezzo alla cantieristica internazionale, visto che idroambulanze, vaporetti, chiatte da trasporto rifiuti e mezzi acquei di pronto intervento non sono certo comuni nel resto del mondo, neppure lungo le coste.
Un tema, questo, che lo stesso sindaco Luigi Brugnaro ha sottolineato a più riprese nel corso della presentazione della manifestazione: «Venezia è il palcoscenico migliore perché sa unire la tradizione ai temi della modernità. La città potrà rinascere se rifunzionalizziamo i suoi luoghi, la cosa più complicata è costruire funzioni e mantenerle qui. Venire al salone per i clienti della nautica significa scoprire che l’Adriatico è il mare più sicuro al mondo. Sarà un Salone di ricerca tecnologica, di innovazione, di sperimentazione, di design e cultura della nautica, un settore in cui l’Italia primeggia». Come negli anni scorsi si sfrutteranno i 50 mila metri quadrati di bacino per installare oltre mille metri di pontili, a cui si affiancheranno 30 mila metri quadri di spazi espositivi esterni. Merito anche della collaborazione della Marina militare, che ha messo a disposizione i suoi spazi e partecipa con le sue eccellenze. Le grandi tese — dove nascevano le galee — accoglieranno il meglio del design e dell’arredo nautico, esposizioni artistiche e la cantieristica artigianale veneziana per altri cinquemila metri quadrati.
I numeri, come detto, sono in crescita: «Quello delle imbarcazioni passa da 240 a trecento (di cui 240 in acqua) per una lunghezza totale di 2,7 chilometri — spiega il direttore commerciale Alberto Bozzo —. Il 98 per cento degli espositori dell’edizione del 2021 ha riconfermato la propria presenza, quest’anno in tutto saranno duecento». Tra di loro continua a essere presente Ferretti Group, con le sue ammiraglie ma anche con qualche novità assoluta: «Il salone rappresenta il made in Italy e sono preoccupato perché il prossimo anno ci sarà battaglia per i posti, visto che dal Libano a Venezia è l’unico salone del Mediterraneo — ha detto il ceo Alberto Galassi — Venezia offre logistica, la Biennale, i musei e la sua ospitalità, questo fa la differenza. Il privilegio di esserci è nostro: inviteremo i nostri clienti a vedere le barche più belle del mondo nella città più bella del mondo». Le stesse considerazioni arrivano dalla «concorrenza», da Massimo Perotti di Sanlorenzo, per la prima volta all’Arsenale: «Siamo felici di partecipare, era necessario un salone sul mercato orientale. Sanlorenzo si concentrerà sempre più su Venezia: nella nautica l’Italia è leader mondiale e questo deve diventare la fiera dei super yacht e delle navi da diporto, di cui costruisce il nostro Paese già realizza ogni anno 550 navi su un totale globale di 1024». E dall’Inghilterra arriva a fianco dei cantieri italiani Sunseeker, una presenza che apre la manifestazione veneziana al respiro internazionali. Il tema orizzontale sarà la sostenibilità e, come ha spiegato il direttore operativo di Vela, Fabrizio D’Oria, si ritroverà nei diversi convegni che ogni giorno animeranno la manifestazione: una trentina di appuntamenti che indagheranno i diversi temi legati all’andar per mare in maniera sostenibile. Poi ci saranno le 36 imbarcazioni elettriche esposte, di ogni tipo e nei nove giorni dell’evento regate e trofei dove spiccano manifestazioni motonautiche con l’arrivo della Pavia-Venezia.
"Il sindaco Brugnaro La città potrà rinascere se diamo nuove funzioni ai luoghi. E la cosa più difficile è mantenerle