Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
«Energia, i prelievi segnale negativo sulle rinnovabili»
VENEZIA «L’aumento del contributo, un vero e proprio prelievo a carico delle società energetiche, è iniquo e punitivo. E dà un segnale negativo su transizione energetica e rinnovabili». Nicola Cecconato, presidente di Ascopiave, commenta così il nuovo giro di vite sui contributi che le società energetiche dovranno versare per tagliare le bollette. Dopo il decreto Sostegni-ter, che aveva colpito le rinnovabili, ora il decreto Aiuti, si rivolge ai trader: sale il contributo sugli extraprofitti dal 10 al 25%. Azioni che toccano in Veneto Ascopiave e Agsm Aim. La multiutility di Verona e Vicenza ha prodotto nel 2021 oltre 320 mila megawattora da rinnovabili, il 29% del totale: il 16% da idroelettrico, il 10% da eolico, il 2% da fotovoltaico. «Più che extraprofitti - dice il consigliere delegato di Agsm Aim, Stefano Quaglino - sarebbe più corretto parlare di contributo di solidarietà: in un momento di difficoltà può esser lecito chiedere. Non condividiamo però le modalità applicative: rischiano di creare disparità tra aziende».
In Ascopiave, che ha da poco acquisito produzione da idroelettrico ed eolico per 50 megawatt, nel primo trimestre gli extraprofitti valgono 2,3 milioni di euro. Si assommano alla siccità, che ha dimezzato la produzione idroelettrica,con perdite per 3 milioni. E poi c’è il conto dalla nuova norma, che vale altri 1,1 milioni di euro, sul 48% di Estenergy, la società di vendita con Hera. Con una beffa, nell’acquisto degli impianti: il contributo ricade su quelli ante 2010. Peccato che Ascopiave li abbia comprati ora e che così siano da riscrivere le attese del piano industriale. E il taglio di utili e dividendi ricade sui Comuni, soci di maggioranza. «La norma finirà per impattare sui ricavi, con ricadute irragionevoli e pesanti su utili e investimenti delle aziende - conclude Cecconato -. Speriamo in un confronto fra governo e imprese per rivedere le norme».