Alla Casa del Cinema L’arte della critica di Fava

«Pietro Germi è andato ora a scoprire una regione italiana che fosse l’antitesi umana del meridione, dove cioè il movente sentimentale della vita fosse il più lontano possibile dalle passioni che muovono il sud. È andato nel Veneto, dove in verità vive forse la più gentile, estroversa, candida popolazione della penisola». Così nel 1965 Giuseppe Fava recensiva Signore & signori di Pietro Germi, girato a Treviso usando la macchina da presa come un bisturi nella carne della borghesia veneta. Giornalista, soggettista, sceneggiatore, regista e critico cinematografico, saggista e perfino pittore, Fava fu intellettuale senza limiti, testimone vivente di una lotta alla mafia e ai costumi malati che essa produce, freddato il 5 gennaio 1984 da cinque pallottole alla nuca. Un volume, Giuseppe Fava e il cinema. Lo sguardo dell’artista. L’analisi dell’intellettuale, curato da Giovanni D’Angelo, riunisce per la prima volta, con una meritoria opera archivistica, alcune delle recensioni cinematografiche che Fava scrisse tra la fine degli anni ‘50 e la metà dei ‘70, intercettando la stagione più matura del cinema italiano. Le recensioni che emergono dal volume come pepite, sono spaccati di un tempo che appare oggi a distanza siderale, dove le considerazioni su un film finivano per essere veri e propri trattatelli sociologici sugli usi e i costumi del tempo. Oggi alle 17 alla Casa del Cinema di Venezia (Salizada San Stae, Santa Croce 1990, ingresso libero, prenotazione consigliata comune.venezia.it/content/giuseppefava-e-il-cinema-ore-17) il volume sarà presentato in un incontro organizzato dalla Fondazione Giuseppe Fava e dall’associazione veneziana F.E.M.S. du Cinéma. Interverranno l’autore Giovanni D’Angelo, Sara D’Ascenzo del Corriere del Veneto e Giuseppe M. Andreozzi, responsabile dell’archivio di Giuseppe Fava. Durante l’incontro verranno proiettate alcune clip tratte dai film recensiti e alcune recensioni saranno interpretate da Eleonora Arena di F.E.M.S.