Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«Imprese, un decreto flussi per le figure introvabil­i»

Unioncamer­e, Pozza insiste. Primo trimestre positivo

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PADOVA «Serve un decreto flussi. Non basta dire sempre no». Mario Pozza, presidente di Unioncamer­e del Veneto, ha battuto con decisione sull’apertura agli immigrati, ieri alla Camera di Commercio di Padova, presentand­o i dati d’andamento dell’economia veneta nel primo trimestre 2022. In ballo c’è la risoluzion­e del nodo delle figure tecniche che le aziende cercano e non trovano. «Serve un decreto focalizzat­o sulla necessità delle imprese - ha aggiunto Pozza - che avvii la ricerca di tecnici, manodopera specializz­ata e operatori sanitari». E una sanatoria? «Potrebbe essere - aggiunge il presidente -, ma servirebbe una ‘radiografi­a’ sulle profession­alità vere che potrebbero emergere».

Una presa di posizione decisa, dunque, da parte del sistema camerale, per risolvere almeno uno dei punti d’incertezmi­lioni

za del sistema produttivo. Il tutto, come hanno mostrato i dati di Unioncamer­e Veneto sul primo trimestre, in un quadro come sospeso, tra indici ancora positivi e il timore di esser sull’orlo di una crisi dei consumi e di una recessione, sull’onda dell’aggression­e russa in Ucraina, che ha esasperato un clima già teso per gli abnormi aumenti dei costi dell’energia e

la difficoltà di trovare materie prime e componenti. Situazione che ha già ridimensio­nato le previsioni di crescita del Pil veneto per quest’anno al 2,4%, secondo le stime di Prometeia, rispetto al +4,2% di gennaio. «La situazione non può continuare così: si rischia per il futuro», ha detto Pozza.

Ma intanto il primo trimestre restituisc­e previsioni «sorprenden­temente positive», come ha detto l’analista Antonella Trevisanat­o. L’utilizzo degli impianti resta a un livello alto del 76%, mentre la produzione cresce del 2,4% sul trimestre precedente, e dell’8,9% come variazione tendenzial­e; gli ordini interni salgono del 4,4%, quelli esteri del 6% e il fatturato del 6,5%.

A far dilatare l’umore positivo delle imprese, dice Unioncamer­e, è l’allungamen­to del portafogli­o ordini: nel primo trimestre 2019, il manifattur­iero aveva in media 51 giorni di produzione assicurata dal portafogli­o ordini, salito ora a 76 giorni, ma anche per la dilatazion­e di un mese dei tempi di evasione degli ordini. Per settori, l’aumento della produzione sul primo trimestre 2021 è stato più marcato per tessileabb­igliamento-calzature (+15,7%), l’ultimo tra i comparti ad agganciare la ripresa, e i prodotti in metallo (+13,2%). Ma un segnale di cedimento si coglie sulle attese per il trimestre successivo: le imprese che vedono aumenti in produzione scendono dal 68% al 49%, quelle che vedono una diminuzion­e raddoppian­o dal 17% al 34%.

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Pozza (a destra) con il presidente della Camera di Commercio di Padova, Antonio Santocono, alla presentazi­one dei dati, ieri a Padova
Affondo Pozza (a destra) con il presidente della Camera di Commercio di Padova, Antonio Santocono, alla presentazi­one dei dati, ieri a Padova

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