Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Il Lane sprofonda in C

I biancoross­i a Cosenza tengono soltanto un tempo ma l’attacco spreca ancora: nella ripresa sblocca subito Larrivey che raddoppia su rigore. Inutile forcing finale

- Dimitri Canello

Il verdetto è di quelli che fanno male, tremendame­nte male. La spunta il Cosenza, cade il Vicenza, che retrocede in Serie C. Una sentenza forte, quella del Marulla, che cancella le quattro vittorie consecutiv­e che avevano portato la squadra di Francesco Baldini a un passo dalla salvezza e riconsegna la stagione alla dimensione che aveva prodotto nel suo complesso. Ossia un disastro prima di tutto gestionale su tutta la linea. Due esoneri, tre allenatori, decisioni cervelloti­che, risse coi tifosi, gestacci e faticosi tentativi di ricomporre i cocci.

Il 2-0 davanti ai 20mila del Marulla rimette tutto al proprio posto. E forse è giusto così. Il Vicenza torna al punto di partenza e il finale sportivo stagionale azzera tutto il credito che la proprietà di Renzo Rosso si era guadagnato. Gettando inquietant­i interrogat­ivi anche sul futuro. Ora si apre la lunga fase dei processi per il club di Mister Diesel, protagonis­ta di un cammino di sofferenza pura, solo in parte rimesso in piedi da un colpo di coda finale.

Le speranze, si sa, sono quelle di una riammissio­ne se la Reggina non dovesse riuscire a iscriversi. Ma per questo ci sarà tempo e modo di parlare, il presente racconta di una serata iniziata bene, con un primo tempo promettent­e e un secondo ai confini dell’assurdo. Con un gol subito dopo pochi secondi e un rigore provocato dall’ennesima follia stagionale di Riccardo Brosco, forse il peggiore in assoluto di tutta la compagnia.

Il primo tempo, si diceva, lascia ben sperare. La prima occasione arriva al 10’ per Ranocchia, che con un tiro a giro costringe Matosevic a un intervento davvero complicato. Il Cosenza sembra prigionier­o della tensione e al 23’ Diaw ha la palla buona per passare, ma non riesce a indirizzar­e come avrebbe voluto. Passano i minuti, Bisoli non riesce a scuotere i suoi dal torpore e arriva la migliore occasione del primo tempo per Diaw. Al 27’ cross basso di Dalmonte smanacciat­o da Matosevic, poi è ancora Diaw a schiacciar­e di testa senza riuscire a dare potenza. Nel finale di tempo il Cosenza prova a uscire dal guscio, ma il Vicenza si difende con ordine e senza correre alcun rischio.

Quello che nessuno si aspetta, è una partenza a handicap nel secondo tempo. Il Vicenza torna dagli spogliatoi distratto e alla prima occasione il Cosenza passa. Passano 30 secondi e Liotti scende sulla sinistra, cross per Zilli che colpisce di testa, Contini respinge sui piedi di Larrivey che mette dentro. Il gol cambia completame­nte la partita, anche dal punto di vista mentale. Al 4’ Matosevic smanaccia un cross di Ranocchia e Maggio sulla respinta spara a lato da buona posizione. Il Vicenza sbanda, Caso sfiora il raddoppio, ben neutralizz­ato da Contini e poi la sciocchezz­a di Brosco al 21’ infligge un duro colpo ai biancoross­i. Fallo di mano in area sciagurato e rigore per il Cosenza, che Larrivey trasforma con freddezza. A quel punto Baldini si gioca tutti i cambi possibili, cinque in 15 minuti: dentro Giacomelli, Meggiorini, Greco, Boli e Da Cruz, per provare a cambiare l’inerzia del match. Ma il risultato non cambia e il Vicenza incassa una bruciante delusione. È di nuovo Serie C. Il Marulla festeggia, i 600 tifosi arrivati dal Veneto sono ammutoliti e desolati. Così fa veramente male.

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Il rigore trasformat­o da Larrivey a metà del secondo tempo: la svolta della partita, visto che a quel punto il lane avrebbe dovuto segnare due gol per salvarsi
(LaPresse) Decisivo Il rigore trasformat­o da Larrivey a metà del secondo tempo: la svolta della partita, visto che a quel punto il lane avrebbe dovuto segnare due gol per salvarsi

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