Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
La rosa in regalo e il risotto all’Amarone «Mi sono rilassato»
L’altra tappa da Masi in Valpolicella
SANT’AMBROGIO DI VALPOLICELLA (VERONA) «Grazie. Mi sono rilassato». Mario Draghi si congeda così da chi l’ha ospitato alla Masi Agricola, dove ha appena visitato il fruttaio, la cantina sperimentale e quella storica con le botti enormi. Ascolta le spiegazioni del patron Sandro Boscaini e del figlio Raffaele, si rivela un estimatore dell’Amarone. Glielo fanno assaggiare, come accompagnamento a un risotto cucinato con il grande rosso, e glielo regalano: tre bottiglie di diverse annate, tra cui un Riserva.
La mattina è iniziata alla media di Sommacampagna. Prima frase pronunciata: «Un saluto e un abbraccio ai veneti, sempre. Sono mezzo veneto», per sottolineare l’affetto alla regione e le origini familiari. E padovana è la moglie, Maria Serenella Cappello, che diventa destinataria di omaggio. La preside Antolini consegna a Draghi una rosa da far avere alla consorte. E lui parte con la riflessione: «Voi ragazzi mi avete chiesto chi è il mio idolo. Più che pensare a idoli, penso spesso a chi devo qualcosa nella mia vita. La risposta è in tre gruppi di persone: i miei genitori, non tanto dal punto di vista materiale, ma spirituale e formativo. Gli insegnanti, poi: ne ho avuto di straordinari, a scuola come all’università. Quanti ce ne siano di bravi in giro, la gente non lo capisce. Lo ignora. Voi - si rivolge agli studenti - ce li avete davanti. Non parliamo del loro sacrificio, parola che associo a una triste incombenza. No, loro si divertono a stare con voi». Quindi, la moglie: «Gran parte delle cose che ho fatto negli ultimi cinquant’anni la devo a lei. Ogni tanto mi viene in mente la quantità di fesserie che avrei fatto senza la sua presenza. E poi penso alla famiglia che si è creata, i figli, i nipoti: è tutta una storia bella che ha lei al centro».
Salutata la media di Som
macampagna, e superato il passaggio istituzionale con la veloce deposizione di una corona all’Ossario di Custoza, è appunto la volta del momento Amarone(inframezzato da un brindisi a base di spumante Trento Doc). A Sant’Ambrogio di Valpolicella, tra le vigne, non si parla di politica, almeno fin quando poi Draghi e Zaia decidono un colloquio riservato. Racconta Raffaele Boscaini, che di Masi Agricola è il direttore marketing, ma è anche il presidente di Confindustria Verona: «No, personalmente non ho portato al premier istanze della categoria come quelle su inflazione e costi delle materie prime». Però, in qualche modo, di energia si è parlato: «Gli abbiamo illustrato, tra le altre cose, l’impianto geotermico che alimenterà il nostro Visitor Center in costruzione. È un progetto che non consuma suolo, avrà una parte di sé nascosta al paesaggio, ospiterà pannelli solari». Ma soprattutto sarà il fulcro di un’operazione, quella di Masi, fondata sul turismo del vino. «Il che significa intercettare una ventina di milioni di potenziali visitatori interessati a un’area vasta che comprende anche la nostra Valpolicella. E ci fa conoscere nel mondo. In Australia dicono “cabernet” ed è finita lì. Se i turisti vengono qui, noi diciamo Amarone e abbiamo storie bellissime da raccontare. È la nostra chiave per i mercati». Draghi? «Ci ha incoraggiato». E, appunto, si è rilassato.