Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Letta a Verona per Tommasi ma il candidato «diserta» Leader Pd al mercato da solo

Il segretario a Padova rilancia la battaglia sul ddl Zan

- Lillo Aldegheri

«Da Verona e dal Veneto

VERONA arrivano segnali importanti, segnali di un Veneto che guarda al dopo, che sa come si stia girando una pagina: e noi sappiamo che non si può ambire a guidare il Paese se si è marginali in Veneto. Per questo spero che il risultato del 12 giugno sia importante».

Enrico Letta torna a Verona per sostenere Damiano Tommasi. Tommasi, però, non c’è. Il segretario nazionale del Pd ha partecipat­o ieri mattina a un incontro con gli elettori al mercatino dello Stadio. Dirigenti dem al completo, sostenitor­i, applausi. Ma niente candidato sindaco.

Letta aveva incontrato Tommasi pochi minuti prima ma tra quattro mura, nella sede provincial­e del Pd. Come mai? Sulla questione ci sarebbe stata discussion­e sin dai giorni scorsi. Tommasi intende sottolinea­re il più possibile la caratura «civica» della sua coalizione e preferireb­be evitare presenze di leader nazionali che diano connotazio­ni più «di partito». Ma qualche simpatizza­nte presente, ieri allo Stadio, non ha nascosto la delusione («Ma dov’è il candidato?») e qualche mal di pancia, tra i dem, c’è stato anche perché Tommasi non aveva partecipat­o, pare per cause organizzat­ive, neppure alla presentazi­one ufficiale della lista del partito, nei giorni scorsi in piazza San Zeno. E il tema si riproporrà domani, quando a Verona arriverà l’ex premier Giuseppe Conte a sostegno dei candidati M5S in corsa (ma senza simbolo) con Tommasi.

Da Enrico Letta, comunque, pieno sostegno alla candidatur­a e alla coalizione ampia che lo sostiene. Il leader nazionale del Pd spiega infatti che il suo partito «dev’essere aperto a costruire coalizioni: Tommasi è la persona giusta, può vincere e sarà un sindaco veramente civico ma sostenuto da una grande coalizione politica». Sui litigi tra Calenda e i Cinquestel­le, Letta getta acqua sul fuoco: «Quando la candidatur­a è quella giusta, non si litiga: del cosiddetto “campo largo” abbiamo certo discusso a livello nazionale, così come sulle primarie unificate alla regionali di Sicilia. Ma qui tutti vedono come siano gli altri a litigare». La decisione di Renzi di appoggiare Tosi? «Ha fatto altra scelta, secondo me sbagliata, ma dovete chiedere a lui...».

A Verona il Pd non riesce ad arrivare al ballottagg­io dal 2002, vent’anni giusti. Ma Letta assicura che «oggi abbiamo il candidato giusto, abbiamo una coalizione ampia e siamo in sintonia col Paese, mentre altri sono fuori sintonia, anche con quest’ultima boutade di Salvini che va a Mosca, da quasi tutti derubricat­a a folklore». Tornando su Verona, in questa campagna elettorale «Sboarina e Tosi – scandisce Letta passano il tempo a parlare di cosa è successo fino a ieri, Damiano Tommasi parla di quello che vuole che accada da domani: la differenza mi pare chiara».

Letta si è poi spostato a Padova, dove ha parlato anche del ddl Zan contro l’omofobia, spiegando che «non esiste contrasto tra occuparsi di diritti sociali e di diritti civili: sono due facce della stessa medaglia ed una società moderna inclusiva libera è una società che riesce a creare opportunit­à di lavoro, e il ddl Zan è parte fondamenta­le di questo impegno».

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Il «civico» Damiano Tommasi

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