Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Provocazione su Tik-Tok «Peschiera era l’inizio»
VERONA L’inferno del 2 giugno sul Garda? «È stato soltanto l’inizio». Un nuovo video di minaccia su TikTok, un allarmante filmato che sta facendo il giro dei social: «Peschiera era solo il riscaldamento, vedremo a Riccione come sarà». Sullo sfondo, ragazzini con le bandiere del Marocco:«Peschiera è stato solo un assaggio, ci becchiamo a Riccione». Una sorta di «chiamata alle armi» alle afro baby gang, un copione che ricalca fedelmente quello che la settimana scorsa ha trasformato l’inferno gardesano della Festa della Repubblica in un caso nazionale. Un’escalation devastante: prima la maxi convocazione di ragazzini su TikTok per eludere i controlli, poi la guerriglia del 2 giugno, con il lungolago devastato e saccheggiato da oltre 2.500 ragazzini, per lo più italiani di seconda generazione giunti in massa dalla Lombardia, al grido: «Peschiera è l’Africa». Quello stesso giovedì d’inferno, rientrando da una gita a Gardaland, in serata una decina di ragazzine milanesi hanno avuto la sventura di salire sullo stesso treno 2640 Peschiera-Milano insieme a centinaia di scatenati minorenni reduci dal mega afro-rave sul Garda: «Avevano le bandiere del Marocco - hanno denunciato sotto choc le vittime - ci hanno accerchiate, palpeggiate e derise, eravamo intrappolate, abbiamo avuto crisi di panico, credevamo di morire».
Intanto a Peschiera l’attenzione è focalizzata su un altro appuntamento potenzialmente a rischio, il raduno dell’estrema destra in programma oggi pomeriggio con lo slogan che sta facendo il giro del web «Difendiamo la nostra terra, proteggiamo la nostra gente». Quasi una chiamata alle armi «per ribadire che nessuno potrà sentirsi padrone a casa nostra ». Un invito a manifestare che ha già attirato l’attenzione della Direzione centrale della polizia di prevenzione del Viminale allertando la Digos presso le questure di Brescia, Verona e Vicenza. In via preventiva sono state «avvisate» anche le questure di Milano, Roma, Trento e Padova: nel mirino, c’è la galassia della destra radicale. (l.t.)