Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
«Anniversario» il nuovo Riva in Canal Grande E’ polemica
Il protagonista dovrebbe essere il nuovo Riva «Anniversario», ma l’ampiezza della piattaforma su cui è posato rischia di rubargli la scena. Grande, tanto grande da scatenare le proteste dei veneziani. «Sembra che il Canal Grande sia diventato uno showroom — la polemica che si scatena sui social e tra le calli — Il pontone è fuori scala». Dopo il successo della terza edizione del Salone Nautico, Venezia è di nuovo al centro dell’attenzione del pubblico italiano e internazionale (e delle polemiche per l’uso che viene fatto della città) con il brand dell’icona nautica mondiale che festeggia il suo 180esimo anniversario. E il Canal Grande, è diventato (per due giorni) il palcoscenico che presenterà al mondo il nuovo Riva «Anniversario»: l’imbarcazione in edizione speciale e limitata, per pochi fortunati armatori. La piattaforma si trova di fronte alla Riva Lounge del Gritti Palace hotel, sul lato opposto della basilica della Madonna della Salute e rientra nel pacchetto (Fenice e Salone) di Ferretti main sponsor. Presentato insieme alla barca più iconica di Riva, l’Aquarama, esposta nella stessa installazione (per celebrarne invece il 60esimo anniversario), l’Anniversario è un open caratterizzato da linee pulite con dettagli stilistici che richiamano l’eleganza dell’Aquarama. «Per celebrare le due ricorrenze Riva ha scelto ancora Venezia a testimoniare il legame inscindibile tra la nautica d’eccellenza il saper fare italiano e una città unica al mondo — sottolinea la società — dove arte, bellezza e sintonia con l’acqua si fondono regalando emozioni indimenticabili, con un’offerta artistica e culturale che non ha paragoni». Ma proprio la vetrina scelta del Canal Grande ha scatenato la polemica sullo sfruttamento dell’immagine della città. In passato le maxi pubblicità appesa su chiese e palazzi avevano già scatenato la reazione dei più puristi, e la reazione per la targa sul ponte di Rialto che ha voluto installare Mr Diesel Renzo Rosso (che ha finanziato i lavori) non era stata da meno.