Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Conca, Mose e protocollo fanghi test sull’accesso a Malamocco

Tavoli sui temi aperti: il ministero punta sull’accelerato­re

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VENEZIA Una raffica di tavoli (o, meglio, sotto-tavoli) tecnici sui tanti problemi aperti relativi alla salvaguard­ia e alla portualità. Uno per analizzare gli effetti dei sollevamen­ti del Mose, per verificare con gli operatori del porto orari e modalità per ridurre al minimo i disagi. Un altro che metta a sedere ministero delle Infrastrut­ture e della mobilità sostenibil­i, quello della transizion­e ecologica e gli enti locali per decidere in via d’urgenza i siti di conferimen­to dei fanghi e anticipare l’applicazio­ne del nuovo protocollo per permettere all’Autorità di sistema portuale di avviare in tempi rapidi gli escavi manutentiv­i dei canali. Un terzo, infine, per fare delle nuove simulazion­i sui presunti problemi di accessibil­ità delle navi dalla conca di Malamocco. Da ultimo, la richiesta di avviare quanto prima l’azione amministra­tiva per arrivare

La conca di navigazion­e

alla definizion­e di Venezia come «porto regolato» a causa delle chiusure del Mose.

Dopo l’incontro di inizio dicembre, ieri il tavolo tecnico del Mims su Venezia è tornato a riunirsi sotto la guida della dirigente del ministero Ilaria Bramezza. Tutti gli enti locali, Regione e Comuni, il Porto, la

Capitaneri­a, la Port community, il Consorzio Venezia Nuova e il commissari­o del Mose si sono visti nella sede del Provvedito­rato a Palazzo X Savi per fare il punto della situazione e per ragionare su altri. Ovviamente è stato spiegato che i lavori del Mose stanno ripartendo e qual è lo stato dell’arte delle banchine per le crociere, poi si è detto che è in arrivo il nuovo provvedito­re Tommaso Colabufo e che sta finalmente partendo anche l’Autorità della laguna, dopo la modifica del testo che ha coinvolto maggiormen­te il Comune di Venezia nella nomina del presidente. E sono appunto stati avviati i sottotavol­i. Sulle aperture del Mose l’obiettivo è quello di efficienta­re al massimo i sollevamen­ti per ridurre i problemi ai porti di Venezia e Chioggia, con le navi costrette a rimanere dentro o fuori. Il tema della conca è noto, visto che i piloti hanno lamentato che la lunata rende difficile l’ingresso. Infine sul protocollo fanghi è stato spiegato che dopo l’ok della Regione serviranno altri due mesi per quello del Consiglio di Stato. Tutti soddisfatt­i, pare. Il vicepresid­ente dei Portabagag­li Antonio Velleca lancia però un appello a Bramezza: «Venga a trovarci per capire il dramma di imprese e soprattutt­o lavoratori a seguito del decreto che ha bloccato le crociere». (a. zo.)

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La nave

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