Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Omicidio-suicidio, oggi l’autopsia Spunta il giallo dell’appartamento Lorena aveva contattato un agente
Dall’esame gli ultimi dettagli. All’arrivo della nipote l’uomo era ancora vivo
FOSSALTA DI PORTOGRUARO Quest’oggi, già in mattinata, il medico legale Antonello Cirnelli procederà con l’autopsia su entrambi i corpi, quello di Lorena Puppo e quello di Giuseppe Santarosa. La prima soffocata con un cuscino dal marito, secondo la ricostruzione delle forze dell’ordine, il secondo morto suicida subito dopo, con un taglierino piantato in gola davanti allo specchio del bagno per togliersi la vita dopo aver spezzato quella della moglie. Di fatto, la dinamica di quel drammatico pomeriggio nella casa della coppia a Fossalta di Portogruaro è piuttosto chiara: l’omicidiosuicidio perpetrato da Santarosa non presenta grandi zone d’ombra nel suo svolgimento, anche se il parere dei medici e dei laboratori potrebbe chiarire se il 55enne avesse assunto qualcosa prima di agire o se, al contrario, abbia in qualche modo intorpidito la moglie prima di premerle un cuscino contro la faccia; in caso contrario, l’autopsia potrebbe anche evidenziare con maggiore precisione un eventuale tentativo della donna di difendersi dall’aggressione del marito.
Quello che invece resta ancora nell’incertezza è il movente dietro al dramma, qualcosa che non si potrà certo ricavare dalle analisi mediche ma che invece potrebbe emergere dagli accertamenti disposti sui telefoni cellulari della coppia, ancora in attesa di un risultato: i vicini e i conoscenti raccontano Santarosa e Puppo come una coppia serena, che non aveva problemi economici (almeno all’apparenza) e che viveva una vita fatta di routine consolidate, quasi sempre a due; chi era loro più vicino, però, accenna anche a una forte gelosia dell’uomo, anche se pare fosse immotivata. La procura di Pordenone sta ovviamente cercando di verificare questa lettura, anche se insistere troppo sulla vicenda, a questo punto, potrebbe essere quasi più doloroso che utile: nei giorni scorsi sono stati ascoltati amici e parenti, in particolare la nipote che ha trovato i corpi; la donna era molto legata agli zii, dei quali era peraltro quasi coetanea.
Santarosa l’avrebbe chiamata subito dopo l’omicidio, in lacrime e dicendo che aveva commesso un grave sbaglio. Quando lei è corsa nella loro residenza lo avrebbe trovato ancora agonizzante. Comprensibile, quindi, lo stato di choc in cui ha risposto alle domande del pm di turno. Intanto è emerso un altro possibile dettaglio, su cui i carabinieri di Portogruaro potrebbero decidere di scavare ulteriormente: circa un mese fa Puppo aveva contattato un noto impresario edile della zona, Tarcisio Zanet, per informarsi di appartamenti in affitto. «Non abbiamo parlato di soldi, diceva di chiedere per una terza persona, poi non ci siamo più sentiti», taglia corto l’uomo, che non sa dire se la 50enne si stesse informando per un’amica o per sé stessa. La coppia viveva in una casa su tre piani – terra, primo e secondo – e quello superiore è mantenuto dal padrone, una situazione che quindi si potrebbe anche decidere di cambiare. Ma difficile credere che i due, abituati ad altri spazi e con un cane da sistemare, potessero spostarsi in un appartamento.