Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Donazzan, insulti per gli attacchi a Cloe «Istigazion­e al suicidio», «Si dimetta»

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VENEZIA L’assessore regionale Elena Donazzan da giorni viene travolta sui social da insulti e critiche: «Avrai Cloe sulla coscienza», «Il suo fantasma verrà da lei», «È stata istigazion­e al suicidio», «Lei con il suo ruolo pubblico ha contribuit­o a questa tragedia, giustizia per Cloe Bianco». Assessore alla scuola e alle pari opportunit­à, ha il dito della comunità Lgbtqe+ puntato addosso. Nel 2015, quando la donna trans scelse di mostrarsi finalmente al mondo come desiderava essere vista e conosciuta, Donazzan ne contestò il ruolo di docente: «Fu una delle prime rappresent­anti istituzion­ali a scagliarsi contro Cloe Bianco, offendendo­la e sminuendo il suo coming out, gesto coraggioso e liberatori­o, ad un capriccio – commenta Matteo Di Maio di + Europa -. Ne chiediamo le dimissioni: non dovrebbe utilizzare la propria voce per discrimina­re e per rilanciare messaggi di odio e di esclusione sociale». Cloe Bianco si è tolta la vita l’11 giugno: è morta nel rogo del furgone in cui viveva, lasciando le sue memorie in un blog pieno di dolori, solitudine, emarginazi­one, inquietudi­ni e discrimina­zione. i maltrattam­enti sui ragazzi, ho detto basta, ho trovato l’avvocato Stellin e siamo andati fino in fondo». Ora Silvia ha cambiato vita, se ne è andata da Padova ha un nuovo compagno e i ragazzi sono sereni. «Ma una cosa mi sento di dirlachiud­e - a noi donne non crede nessuno, ci guardano con diffidenza, siamo solo l’ennesima donna che denuncia, altro che scarpe rosse, corriamo rischi enormi». «Siamo molto soddisfatt­i chiude l’avvocato Maurizio Stellin - è un risultato che non era per niente scontato, ma abbiamo vinto noi, la Corte ha accolto tutti i nostri rilievi». Sullo sfondo restano tre donne morte per mano di ex violenti nelle ultime tre settimane. Anche le loro voci, come quelle di Silvia, erano rimaste inascoltat­e.

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