Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Sindacati e Comune uniti per gestire il Capannone dopo le proteste

- M. Ri.

MESTRE Manca solo la firma, ma il sindaco Luigi Brugnaro e i sindacati hanno trovato un accordo per la gestione del Capannone del Petrolchim­ico: sarà creato un soggetto comune per governare la struttura. L’intesa arriva dopo un braccio di ferro di un mese, durante il quale la Cgil ha occupato il Capannone che il Comune ha comprato da Eni per una cifra simbolica: 3.900 euro. «Mica voglio farci una discoteca: il Capannone fa parte della nostra storia. Il Comune investe 350 mila euro per sistemarlo: mi aspettavo che il sindacato avrebbe fatto salti di gioia», aveva detto il sindaco, specifican­do che il luogo avrebbe continuato ad ospitare le assemblee, ma anche eventi culturali. «Non cedo ai ricatti», aveva aggiunto, quando la Cgil chiedeva di mettere nero su bianco che la struttura, come avviene dagli anni 70, fosse a disposizio­ne, previa richiesta, «nel giro di un’ora per le attività sindacali». Ieri si è arrivati a un’intesa. «Abbiamo sempre ritenuto che quel luogo possa anche essere laboratori­o di iniziative culturali – dicono i segretari generali Ugo Agiollo (Cgil), Michele Zanocco (Cisl) e Igor Bonatesta (Uil) – Abbiamo proposto al Comune di costituire un soggetto che lo gestisca in modo condiviso e ne garantisca l’attuale utilizzo. Il sindaco ha accolto la proposta, affermato la volontà di preservare il Capannone come luogo del lavoro e sottolinea­to l’esigenza di aprirlo, in maniera condivisa, alla città». Ora si aprirà un tavolo tecnico per chiudere l’intesa. «Bene l’accordo – precisa Monica Sambo, segretaria del Pd - ma si poteva però concludere già un mese fa se l’assessore Mar avesse accolto le richieste dei sindacati invece di procedere con arroganza come se si trattasse del cortile di casa sua».

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