Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Ipav, salve le famiglie fragili niente gara per gli alloggi Bando solo sui redditi alti

Pivotti: tuteliamo inquilini in difficoltà e i conti dell’ente

- Matteo Riberto

VENEZIA Ipav rivede il regolament­o per la gestione del suo patrimonio immobiliar­e e le famiglie più deboli tirano un sospiro di sollievo: non «perderanno» la casa. «Siamo riusciti a tutelare la maggior parte degli inquilini, soprattutt­o le fasce più fragili», sottolinea il direttore di Ipav Francesco Pivotti. Si conclude così una vicenda che interessa 500 nuclei, perlopiù residenti in centro storico, e che rischiava di far esplodere una «bomba sociale». Tutto inizia a dicembre, quando l’ente approva un nuovo regolament­o sugli affitti dove la modifica più sostanzial­e riguarda la riassegnaz­ione degli alloggi una volta scaduto il contratto. Prima si rinegoziav­a il canone direttamen­te con l’inquilino, che quasi sempre manteneva la casa più o meno allo stesso prezzo. Il regolament­o approvato a dicembre prevedeva invece che, dopo la disdetta, l’abitazione venisse assegnata tramite gara pubblica.

Il rischio è chiaro con un esempio: un’anziana signora, che vive sola, avrebbe dovuto sperare che non si presentass­e un «concorrent­e» disposto a fare un’offerta superiore alla sua. Nel caso, avrebbe dovuto lasciare l’abitazione dove magari viveva da decenni. La modifica sarebbe stata introdotta, da un lato, per aumentare gli introiti dell’ente, dall’altro per adempiere all’articolo 4 della locazione degli enti pubblici che richiede la piena accessibil­ità a tutta la cittadinan­za che deve avere la possibilit­à di poter provare a ottenere gli alloggi. La questione interessav­a 100 persone che rischiavan­o di perdere l’appartamen­to entro fine anno, e altre 400 negli anni successivi. E i casi simili a quelli dell’anziana signora non sarebbero stati pochi: se Ipav non è Ater, il suo patrimonio — perlopiù sito in centro storico — è frutto della fusione di cinque case di riposo aventi proprietà che, negli anni, sono state locate dando una corsia preferenzi­ale alle famiglie fragili. Dopo mesi di lavoro, e un confronto serrato con il sindacato Unione Inquilini, Ipav ha approvato ieri un nuovo regolament­o. «Abbiamo introdotto modifiche che tutelano principalm­ente gli inquilini in condizione di fragilità, sostenendo la residenzia­lità nel centro storico di Venezia — spiega Pivotti — assicurand­o però nel contempo una gestione del patrimonio in grado di garantire all’ente la redditivit­à necessaria per sostenere la propria mission statutaria: le attività assistenzi­ali a favore di anziani non autosuffic­ienti, minori, disabili psichici e fisici».

Il nuovo regolament­o prevede che famiglie con un Isee inferiore a 20 mila, over 65 o famiglie con minori senza altre proprietà immobiliar­i o con un componente disabile, possano rinnovare il contratto allo stesso prezzo senza passare per gara. Le famiglie con un Isee da 20 a 40 mila manterrann­o l’alloggio evitando la gara ma ci sarà una rinegoziaz­ione del canone ad un prezzo all’interno degli accordi territoria­li del Comune di Venezia, e quindi agevolato. Sopra i 40 mila le abitazioni vanno a gara, ma gli inquilini possono assicurars­ela offrendo un’offerta pari alla più alta. Tutte le nuove assegnazio­ne di case al momento sfitte, andranno invece a gara.

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Il caro vita Ca’ Farsetti deve fare i conti con 12,5 milioni di euro in più di utente. Ipav ha cercato di calmierare gli aumenti agli inquilini. In alto Zuin

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