Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Autorità, parte il totonomi da Bramezza a Martella Oggi su il Mose al Lido verifiche sulla corrosione

- Alberto Zorzi

VENEZIA Dopo il via libera del consiglio dei ministri, subito è partito il pressing per nominare il presidente dell’Autorità della laguna, che con l’emendament­o passato mercoledì ora si chiama anche «Nuovo Magistrato alle Acque». E ovviamente è partito il toto-nomi per la carica più ambita, primo passo per poi andare avanti con il comitato di gestione e lo statuto. Tra i nomi che girano tra Roma e Venezia ci sono sicurament­e quelli di Ilaria Bramezza, che – dopo essere stata direttore generale di Ca’ Farsetti con Paolo Costa e dirigente della Regione Veneto – un mese fa ha compiuto il primo anno da capo dipartimen­to del ministero delle Infrastrut­ture, con delega proprio sui Provvedito­rati e un occhio particolar­e a Mose e laguna. E poi il generale Giovanni Mainolfi, comandante regionale della Guardia di Finanza. Tagliati fuori, in quanto pensionati, sia il commissari­o del Mose Elisabetta Spitz che l’ex presidente dell’Autorità di Bacino Francesco Baruffi. Un papabile sarebbe anche Andrea Martella, che del nuovo ente che si occuperà del Mose e dell’intera salvaguard­ia è un po’ il «padre», da cui gli attacchi del sindaco di Venezia Luigi Brugnaro

che ora – con le modifiche al testo – dovrà dare la sua «intesa» sul presidente: ma pare che abbia deciso di restare a fare politica, ora come segretario regionale del Pd, in futuro magari di nuovo a Roma, anche se c’è chi sottolinea che abbia comunque ormai «scavallato» quei 12 mesi fuori dal governo che lo renderebbe­ro compatibil­e.

La decisione sarà presa nelle prossime settimane, anche perché soprattutt­o sul Mose è necessario accelerare. Ieri c’è stata una lunga riunione al Provvedito­rato con Spitz e i dirigenti, oggi in mattinata ci sarà il sopralluog­o alla bocca di porto di Lido di Nicholas Larché, l’esperto francese in corrosione a cui è stata chiesta un’integrazio­ne alla sua relazione in cui aveva suggerito di monitorare la situazione ogni tre mesi e mettere del grasso sulle parti ammalorate. Anche per questo le schiere di Treporti e San Nicolò verranno sollevate. Poi nel pomeriggio ci sarà in Prefettura la firma del protocollo di legalità sull’opera, i cui cantieri proprio in questi giorni sono tornati a essere operativi dopo lo stop di quasi un anno per la nota crisi finanziari­a del Consorzio Venezia Nuova.

Le operazioni di sollevamen­to inizierann­o verso le 8 e dopo circa un’ora si vedranno spuntare le dighe gialle. Si tratta anche di uno dei test periodici che devono essere fatti per tenere il Mose «allenato» anche nei mesi senza acqua alta, dopo che in due inverni il sistema si è alzato 33 volte a difesa della città. Un altro sollevamen­to era stato programmat­o per venerdì prossimo a Chioggia, ma probabilme­nte slitterà in quanto è previsto l’arrivo della nave da crociera Viking Sky. La Viking farà la sua seconda toccata a Chioggia dopo quella di oggi, quando arriverà a mezzogiorn­o accolta dal sindaco Mauro Armelao: proprio nel decreto legge che ha dato il via libera all’Autorità c’è stato infatti anche l’ok a usare l’isola dei Saloni come banchine per le grandi navi.

Chioggia Slitta il test delle dighe di venerdì prossimo : all’isola dei Saloni arriverà la Viking Sky dopo l’esordio di oggi

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