Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Colabufo: coordinamento con l’Autorità. Intesa sulla legalità
VENEZIA I cantieri sono tutti ripartiti, il primo giugno. E si lavora per ultimare il Mose entro il 31 dicembre 2023 a Malamocco, Treporti, Chioggia e San Nicolò. È iniziato anche l’intervento alla conca di navigazione di Malamocco (danneggiata nel 2015), mentre sul fronte di quella di Chiogga «dopo il fallimento della Poolmeccanica Lorenzon stiamo studiando soluzioni», ha spiegato ieri il commissario liquidatore del Consorzio Venezia Nuova Massimo Miani. Extra Mose, entro l’estate saranno assegnati i lavori di piazza San Marco, non tutto il pacchetto di interventi per evitare che si allaghi con 80 centimetri di acqua alta. Intanto partirà il primo lotto del valore di 6 milioni di euro. Le barriere, invece, attorno alla Basilica saranno pronte per settembre, massimo ottobre.
Ieri, a Ca’ Corner, la firma dell’aggiornamento del protocollo legalità (siglato in prima istanza nel 2018): Elisabetta Spitz, commissario del Mose, Ilaria Bramezza, dirigente del ministero delle Infrastrutture, il prefetto Vittorio Zappalorto, il commissario di Cvn Miani,Vincenzo Marinese, presidente di Confindustria, sindacati e Inail hanno sottoscritto il documento contro il rischio di infiltrazioni mafiose e di criminalità organizzata nei cantieri del Mose, tutti i flussi finanziari saranno controllati con le imprese in prima fila a fare da garante. Appuntamento che è stato anche occasione per fare il punto dei lavori della grande opera.
«Si conferma la data di consegna del Mose a fine dicembre 2023», ha sottolineato Spitz. Poi andrà eseguito il collaudo: «Se riusciamo coinvolgeremo la commissione collaudatrice nei cicli di sollevamenti dal settembre del prossimo anno», ha aggiunto. Contestualmente dovrebbero iniziare le manutenzioni delle paratoie, quelle previste sulla carta ogni cinque anni. «Il Consorzio sta chiudendo il contratto con Fincantieri per Lido Treporti», ha detto Bramezza. E Miani: «Entro il 30 giugno», ha aggiunto. È la prima tranche di interventi, con un appalto da 24 milioni di euro. Altri 189 milioni (63 milioni l’anno per tre anni) saranno messi a gara nei prossimi due mesi. Più o meno gli stessi tempi del contratto per piazza San Marco. «Il Cta (Comitato tecnico amministrativo, ndr) sta affinando il capitolato», ha spiegato Spitz. Proprio ieri il professore francese Nicolas Larché, esperto di corrosione marina e direttore dell’Institut de la Corrosion di Brest, incaricato dal commissario alla verifica dello stato delle cerniere, è stato in sopralluogo ai cantieri. L’esito dei suoi controlli definirà anche che tipo di manutenzioni eseguire. «Il 22 il Cta esaminerà il 51esimo atto che disciplina l’uso delle risorse appunto per le manutenzioni: senza non si può fare la gara», conclude.
Ieri, alla firma del protocollo, c’era anche il nuovo provveditore ai lavori pubblici che a breve si insedierà a Palazzo dei Dieci Savi, Tommaso Colabufo: «Una grande responsabilità che intendo onorare al meglio anche in attesa di coordinarci con l‘Autorità per Venezia, città che merita una istituzione dedicata alla sua complessità». (g. b.)