Via Piave e stazione più agenti e controlli Stretta contro spaccio, degrado e disagio

VENEZIA Più uomini, tra tutte le forze dell’ordine, per sorvegliare via Piave e, soprattutto, le strade laterali dove si concentrano gli spacciatori. Ieri, in prefettura, il Comitato di ordine e sicurezza pubblica (Cosp) ha messo al centro dell’ordine del giorno proprio le crescenti tensioni nel quartiere della stazione di Mestre, dove nei giorni scorsi alcuni residenti esasperati hanno addirittura segnalare con scritte a bomboletta tutti quei luoghi e locali che offrono riparo a pusher e sbandati. Le scritte si concentravano su via Gozzi e sono il sintomo di un malessere diffuso che coinvolge l’area che va da via Carducci a via Dante.

«Aumenteremo la presenza delle forze dell’ordine nel quartiere, stiamo organizzando tutti i diversi corpi per poter intensificare i controlli in tutta la zona, nonostante le risorse limitate di cui possiamo disporre», dice il prefetto Vittorio Zappalorto. In estate, polizia, vigili e carabinieri devono intervenire anche nei luoghi del turismo, tra centro storico e litorale, e i rinforzi di Roma, che pur sono previsti, non sono mai abbastanza. I residenti, da anni, chiedono un presidio fisso alla polizia locale, ma si tratta di una richiesta che è sempre stata giudicata irrealizzabile. Non che i vigili manchino in zona, il nucleo di sicurezza urbana ferma e arresta spacciatori ogni settimana. Ma anche loro devono dividersi: ieri, ad esempio, diversi uomini sono stati costretti a passare buona parte della giornata a pulire la sede di piazzale Roma e un paio di auto di servizio, imbrattate ancora una volta da Pasquale Aita, il senzatetto che da anni passa le sue giornate tra Santa Chiara e la cittadella della giustizia. Aita ha colpito intorno alle 5 del mattino, quando è stato fermato ha evitato il Tso chiedendo egli stesso di essere ricoverato. Così, però, potrà decidere di uscire in 48 ore.