Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Venezia, lo start dell’area sportiva «In ritiro con la squadra pronta»
Il primo passo del nuovo corso del Venezia sarà recuperare fiducia da parte della piazza. Perché, nonostante i sondaggi nazionali premino la strategia comunicativa del presidente Duncan Niederauer e dei suoi social media manager, il consenso si costruisce anche sul territorio e non solo catturando le attenzioni esterne di un pubblico che, poi, non è quello che poi viene allo stadio.
E così, nel giorno della presentazione del prossimo direttore sportivo Morris Donati, del nuovo responsabile dell’area tecnica Cristian Molinaro e del fac-totum Alex Menta, che per la prima volta ha affrontato microfoni e taccuini, la prima missione è quella di ricucire uno strappo. Echeggiano, infatti, le parole di Paolo Poggi, a cui è stato permesso di congedarsi togliendosi più di qualche sassolino dalle scarpe. E infatti il presidente Duncan Niederauer tenta di spiegare la nuova strategia, allo stesso tempo responsabilizzando un team di lavoro giovane che dovrà vincere prima di tutto lo scetticismo che circonda il Venezia 20222023. Quello che dovrà cercare di tornare in Serie A e che ieri ha mosso passi concreti verso il portiere Jesse Joronen. In mattinata sembrava che si fosse arrivati a un accordo, ma poi nell’affare è stato inserito anche Luca Lezzerini e i conti non sono più tornati. Per svariate ragioni. L’affare resta più che possibile, ma ci vorrà ancora pazienza. Sotto la lente finisce il director of analytics Alex Menta, finito nell’occhio del ciclone della tifoseria perché ritenuto il responsabile degli addii di Poggi e Mattia Collauto.
Nell’ora abbondante di conferenza in scena all’Agorà del centro sportivo Taliercio, l’impressione è che il problema principale sia quello della comunicazione, con due mondi troppo «distanti» che cercano, per ora senza successo di avvicinarsi. «L’obiettivo nonostante le tempistiche è quello di arrivare al ritiro con una squadra il più possibile al completo — spiega Menta — e quanto ai nostri giovani punteremo su Damiano Pecile, l’idea è quella di fare debuttare altri giovani come Bah. Gli ultimi mesi sono stati difficili, perché qualcuno non è stato corretto nei miei confronti. Alcune critiche sono state ingiuste, molte delle informazioni che sono emerse sono errate. L’area sportiva ha visionato dal vivo 250 partite e non decidiamo solo in base all’algoritmo. Crediamo in questo tipo di filosofia collegiale e che questo modo di operare si diffonderà a macchia d’olio anche nel resto del calcio italiano. Vedi Milan e Fiorentina». E così, mentre Menta prova a spiegare il suo modus operandi, Molinaro molla gli ormeggi e dice: «Nell’ultimo anno stare fuori non è stato facile, ma sapevo qual era il mio ruolo in questa società. E ho deciso che era il momento per iniziare un’altra carriera. Il mio obiettivo — dice l’ex difensore arancioneroverde — è sempre stato il bene del Venezia, aiutando i ragazzi in tutti i modi. Abbiamo
avuto difficoltà di esperienza della categoria, ora l’obiettivo è aiutare i ragazzi il prossimo anno».
Con Davide Brendolin ufficialmente ds ma ad interim, resta Donati, 32 anni, debuttante nel ruolo a tutti gli effetti, che usa formule molto ambiziose e dirette: «Con l’aiuto di Alex, Cristian e di tutto lo staff voglio crescere. Il nostro obiettivo — dice — è quello di tornare il prima possibile in Serie A».