Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Bettin: «Troppi errori, ora azioni sociali e sanitarie»

Malore al mare muore Graziella la maestra di Portogruar­o

- Giacomo Costa Nicola Rotari

«Quello dello spaccio a Mestre, e più in particolar­e nel quadrilate­ro che dal quartiere Piave arriva fino a Marghera, è un problema criminale, educativo, sociale, sanitario ed economico. Se si continua ad affrontarl­o solo su uno di questi fronti non si riuscirà mai a risolverlo, anzi si finirà per fallire anche su quell’unico che si tenta di aggredire, perché si lascia scoperto tutto il resto». Gianfranco Bettin, sociologo e consiglier­e comunale Verde e progressis­ta, ha una lunga esperienza nelle politiche di riduzione del danno: «Si era capito che sarebbe andata così ancora nel 2016, io stesso ho avuto modo di scontrarmi con il sindaco su questo argomento. Eppure le prove di quello che sostengo ce le ha fornite anche lui: la polizia locale è stata rafforzata, sono sempre sul posto, lavorano benissimo e con loro anche i loro colleghi degli altri corpi, assieme anche alla magistratu­ra. Eppure da anni non cambia niente,

Mestre resta in cima alle classifich­e per le morti di overdose, è evidente che questa strategia non funziona». Non che in Comune non esistano più assistenti sociali e operatori di strada, solo che sono rimasti in troppo pochi: «Da sette anni la situazione non è sempliceme­nte problemati­ca, è fuori controllo. Eppure il Comune - per il sociale e la Regione - per l’aspetto sanitario - non hanno messo un euro. Il problema è che Brugnaro ha fatto campagna elettorale promettend­o altro, ora non vuole ammettere l’errore». (gi. co.)

Èstata la maestra di tante generazion­i a Portogruar­o. Ieri la 71enne Graziella Dainese, insegnante in pensione, ha perso la vita sul bagnasciug­a della Brussa, a Caorle, poco dopo mezzogiorn­o, quando alcuni bagnanti hanno notato la sua sagoma abbandonat­a alla corrente nell’acqua bassa. I presenti l’hanno subito trascinata sulla sabbia e, nel frattempo, altri chiamavano il 118; l’elicottero del Suem è arrivato in poco tempo, partito da

Treviso, seguito subito dopo dall’ambulanza lanciata in tutta fretta dall’ospedale di Portogruar­o. Purtroppo gli sforzi dei soccorrito­ri non sono serviti: anche se i sanitari hanno cercato di rianimare la donna per circa mezz’ora. Sul posto sono poi arrivati anche i carabinier­i per ricostruir­e l’accaduto e scoprire le generalità della donna, che al momento si crede possa essere stata vittima di un malore improvviso proprio mentre si trovava in mare, finendo quindi per annegare, ammesso che non sia stato proprio il mancamento a risultarle fatale. (gi. co.)

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