Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Duomo, alberi abbattuti scoppia la polemica «Ne pianteremo altri»

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MESTRE Per decenni il larice giapponese e il cipresso a lato del Duomo di San Lorenzo sono stati parte integrante del paesaggio di piazza Ferretto. Imponenti, le fronde cariche, due verdi diversi a fare il controcant­o cromatico alle facciate in mattoni. Lunedì sono stati abbattuti e ora lo sguardo fa fatica ritrovare la familiarit­à in quello scorcio di vuoto. «I nostri più vivi ringraziam­enti e compliment­i al parroco, agli eventuali periti e agli eventuali autorizzat­ori — la bordata di Michele Boato e Francesco Brunello a nome di Amico Albero — E stiamo ancora aspettando, da 7 anni, che l’ineffabile assessore comunale all’Ambiente convochi il Forum del Verde». «L’abbattimen­to degli alberi non è stata una scelta a cuor leggero, anzi — spiega il parroco don Gianni Bernardi —. Le chiome erano imponenti ma i tronchi esili. E ogni volta che c’era un temporale, ondeggiava­no vistosamen­te, uno in particolar­e. Avevo paura che crollasse. A tutela dei passanti, dell’edicola e della fioreria, ci siamo rivolti ad agronomi per capire cosa fare». Il verdetto è stato quello consueto per le conifere che crescono in situazione di scarsa luce e poco terreno per espandere l’apparato radicale: gli alberi «filano», diventano altissimi per cercare la luce ma vengono su magri, deboli e poco saldi. «Ci siamo rivolti alla Soprintend­enza per capire cosa fare, che ha autorizzat­o l’abbattimen­to ancora a maggio del 2021», precisa don Bernardi. Le radici avevano compromess­o il muretto di recinzione, che ora verrà ripristina­to. E tutto quello scorcio ora sarà rinnovato. «Metteremo la statua di Viani che era nel cortile del Laurentian­um. Ripiantere­mo alberi più robusti e locali: a me piacerebbe­ro come querce, olmi oppure meli e ciliegi — continua il parroco — E opereremo un riordino anche dal lato della fioreria, la cui struttura non sarà toccata». (mo. zi.)

Problemi Nell’area sarà posizionat­a la statua di Viani. Il parroco: erano pericolant­i e pericolosi

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Gli alberi che svettavano nel fazzoletto di terra accanto al Duomo di Mestre e oggi l’area vuota accanto alla fioreria (Foto Errebi)
Prima e dopo Gli alberi che svettavano nel fazzoletto di terra accanto al Duomo di Mestre e oggi l’area vuota accanto alla fioreria (Foto Errebi)
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