Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

«Senza piogge fra un mese l’acqua sarà razionata»

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Oi veneziani fanno docce lunghissim­e o sono ben più di 50 mila. «I consumi idrici, escludendo quelli delle strutture ricettive, dicono che gli abitanti di Venezia sfiorerebb­ero i 100 mila», spiega l’assessore all’ambiente Massimilia­no De Martin evidenzian­do la differenza tra residenti e domiciliat­i. Tra questi i tanti universita­ri e i lavoratori che ci vivono per 5 giorni alla settimana. La previsione è stata fatta ieri, in un incontro a Forte Marghera che ha riunito il direttore di Veritas Andrea Razzini, quello di Avm Giovanni Seno e Stefania Campogiann­i e Giorgio Bagordo del Wwf. Al centro del dibattito l’adesione di Venezia al programma Plastic smart city lanciato dall’organizzaz­ione che chiede di adottare tutte le misure per raggiunger­e, entro il 2030, l’obiettivo di eliminare lo sversament­o di plastiche nell’ambiente. Un obiettivo ambizioso per Venezia dove i consumi di plastica sono elevati: al momento la città ne produce 51 chili pro capite contro i 25 della media regionale. Molto influiscon­o i turisti, ma c’è la necessità è di sensibiliz­zare la popolazion­e sulla raccolta differenzi­ata; che vede comunque Venezia ai vertici nazionali. Al momento, della plastica conferita, ne viene riciclata l’80 per cento. Il dibattito si è spostato sulla carenza d’acqua. «Al momento non è previsto nessun razionamen­to ma se non dovessero esserci precipitaz­ioni per un mese dovremo intervenir­e», ha sottolinea­to Razzini precisando che gli acquedotti veneziani hanno più di 80 anni, e la rete perde circa il 30 per cento dell’acqua trasportat­a. Seno si è soffermato sulla transizion­e elettrica che sta interessan­do il mondo dei trasporti. Al momento l’elettricit­à che muove i mezzi è prodotta perlopiù da fossili. «Così si sposta il problema dell’inquinamen­to solo geografica­mente ma i venti alla lunga riequilibr­ano», ha detto. (m. ri.)

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