Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Appello ai cittadini, Dolo: basta piscine. La corsa dei sindaci a risparmiare sulle bollette
Basculanti e televisioni ko Quelle strane interferenze
VENEZIA Dolo ha chiesto ai cittadini di non lavare le macchine, non innaffiare orti e giardini e non riempire le piscine. Gli altri sindaci arriveranno la prossima settimana. «Un uso consapevole dell’acqua è un dovere civico ed un atto di responsabilità che ogni cittadino ha verso la comunità e il mondo agricolo che in questo periodo si trova in seria difficoltà nella gestione di un settore che è fondamentale per la vita di tutti», sottolinea il sindaco di Dolo Gianluigi Naletto. Anche di alcune località turistiche sono pronte ad appellarsi ai residenti, togliendo però dall’elenco le piscine per non mettere in difficoltà gli alberghi tornati a riempirsi dopo due anni difficilissimi. In un primo momento, come fatto dal sindaco di Dolo, non si prevedono divieti nell’utilizzo dell’acqua ma forti raccomandazioni.
Lo scenario potrebbe però diventare sempre più grave e imporre misure drastiche, soprattutto se nelle prossime settimane non ci saranno rovesci. Un’eventualità sui cui, già nelle scorse settimane, ha ragionato il sindaco di San Donà Andrea Cereser che dopo aver dichiarato lo stato di carenza idrica ha annunciato
A San Donà i lampioni sono accesi in modo alternato per risparmiare che se non arriveranno piogge dovrà prevedere dei razionamenti dell’acqua. Ridurre la pressione in alcune ore, probabilmente le notturne. Ma l’emergenza idrica non è l’unica. Se qualcuno pensa a ridurre l’erogazione dai rubinetti, tanti hanno già spento le luci a causa del rincaro dei costi dell’energia.
Tra i primi sempre San Donà che da giorni, in tutto il territorio comunale, tiene accesi i lampioni in modo alternato: uno sì e uno no. «È necessario: gli aumenti sono esorbitanti e i ristori insufficienti – spiega Cereser – lo facciamo per evitare di tagliare alcuni servizi e non è detto che non saremo comunque costretti a rinunciare a qualcosa. Ci stiamo però attrezzando: entro fine anno sostituiremo tutti gli 8 mila punti luci con lampade a led». Che consentono una significativa riduzione dei consumi. Una simile misura è stata adottata anche a Portogruaro.
«Dall’una di notte alle 5 i lampioni restano accesi in modo alternato a parte nei parcheggi, nel centro storico e in prossimità di incroci e rotonde», precisa il sindaco Florio Favero. L’elenco dei comuni che hanno spento le luci a causa degli aumenti è lungo. «Abbiamo fatto i conti e le bollette energetiche comunali, quest’anno, costeranno oltre 300 mila euro in più. Abbiamo deciso di spegnere le luci in alcune zone per non imporre nuove tasse ai cittadini», spiega il sindaco di Campolongo Maggiore Mattia Gastaldi che ha disposto, dall’1 di notte, lo spegnimento di tutti i lampioni nelle strade e nei quartieri periferici dove, in quelle ore, i passaggi sono minimi. «Così dovremo riuscire a recuperare un terzo degli aumenti in bolletta», aggiunge. Luci spente, nelle ore notturne, anche nei park e nelle vie periferiche di Cinto Caomaggiore e Annone Veneto che già ad aprile aveva ridotto l’illuminazione. «I costi sono raddoppiati e per alcune voci anche triplicati – denuncia il sindaco Victor Luvison – stiamo cercando di affrontare gli effetti di questa crisi ma se la situazione non migliora dovremo fare scelte ancora più impattanti».
● Siccità e caro energia arrivano i primi interventi dei Comuni per evitare gli sprechi
● A Dolo il sindaco ha firmato un’ordinanza in cui vieta di innaffiare orti e giardini, lavare le auto e i cortili o riempire le piscine
● A San Donà l’amministrazione ha deciso di accendere i lampioni in modo alternato per risparmiare
● Anche altre amministrazioni sono pronte a prendere provvedimenti anti-spreco
Televisori che si spengono all’improvviso o non si accendono per ore, basculanti dei garage che non si aprono impedendo alle auto di entrare. Da giorni, in via dello Scoutismo a Marcon, diversi apparecchi vanno in tilt o non rispondono ai comandi creando timori tra i residenti. C’è addirittura chi ha parlato di fenomeni sovrannaturali ma la spiegazione, in realtà, sarebbe molto più semplice. «Alcuni giorni fa le famiglie ci hanno segnalato lavori sul ripetitore vicino alle case», denuncia il presidente di Adico Carlo Garofolini che punta il dito non solo sull’antenna di via dello Scoutismo dove è stato effettuato l’intervento, ma anche su quella vicino l’asilo nido parrocchiale di via Vittoria. La battaglia dei residenti contro le antenne è iniziata nel 2021, ma dopo gli ultimi lavori, e la comparsa dei problemi, è diventata più accanita. «Le famiglie sono convinte che questa situazione sia legata alle antenne — aggiunge Adico che sta seguendo la vicenda con il suo ufficio legale — Una conferma è arrivata dall’antennista chiamato per sistemare le televisioni che ha consigliato l’uso di un filtro contro le onde elettromagnetiche. Un invito non rassicurante». Ma Adico va oltre. Sostiene che dalle prime informazioni, l’intervento sull’antenna sarebbe stato effettuato per aggiungere un altro operatore oltre a Iliad. «Ora ci si chiede se non sia stata introdotta la tecnologia 5G, sul cui impatto molto si discute. La cosa certa è che da qualche giorno succedono cose strane, senza contare che le famiglie denunciano i frequenti mal di testa dei figli. Chiediamo al Comune se sia stata attivata una copertura telefonica con tecnologia 5G: i cittadini hanno diritto di saperlo — conclude — Quei ripetitori vanno spostati». (m. ri.)