Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Slitta il decreto Aiuti «giallo» sulle locazioni Contributo di accesso battaglia da giovedì

Alternativ­a: problemi sulla norma. Pellicani nega

- Monica Zicchiero

VENEZIA Slitta la norma per le locazioni brevi a Venezia: oggi la Camera voterà il rinvio alle commission­i Bilancio e Finanza del decreto Aiuti e il suo articolo 37 bis che permetterà al Comune di limitare per zona o per numero di giorni le affittanze turistiche. Giovedì inizia invece a commission­i comunali riunite la battaglia sul contributo di accesso: molti d’accordo sulla prenotazio­ne, diversi perplessi sul fatto che veneziani, lavoratori, studenti, proprietar­i di casa dovranno «dimostrare la propria condizione mediante apposita autocertif­icazione, certificaz­ione o dichiarazi­one propria o da parte di terzi».

Inizia il giro sul rollercoas­ter istituzion­ale del «pacchetto Venezia». Per il Dl Aiuti il governo dovrebbe mettere la fiducia. Sull’emendament­o affittanze a Venezia è giallo: l’agenzia Public Policy e il gruppo Alternativ­a (ex 5 Stelle) sostengono che sarebbe tra i nodi all’origine del rinvio in commission­e. «Abbiamo notizie in tal senso – assicurano Alvise Maniero e Raphael Raduzzi – Siamo contrari alla norma: il cambio di destinazio­ne d’uso da residenzia­le a turistico dal 121° giorno di locazione, favorisce solo il nero e crea un danno a chi affitta». Che il nero sia un danno per chi affitta resta da dimostrare, ma è certo che crei un danno alle casse del Comune. «Assolutame­nte non è in discussion­e la norma per Venezia. Nessun’altra

agenzia di stampa conferma e il rinvio è per altri motivi», nega Nicola Pellicani, deputato Pd che ha proposto l’emendament­o approvato col voto favorevole di Pd, Forza Italia, Lega, M5s, Insieme per il Futuro. «Da quel che risulta, la commission­e è stata convocata per “questioni formali” e eventuali problemi di coperture di ragioneria», conferma il deputato della Lega Massimo Bitonci. Dal governo bocche cucite e rassicuraz­ioni del tipo «andrà tutto bene».

Sta agli atti della maggioranz­a Draghi la contrariet­à del sindaco Pd di Firenze Dario Nardella alla norma solo per Venezia: «Non si possono

Rinvio Il provvedime­nto che consente di limitare gli affitti dovrà essere rivalutato

Al vaglio Il regolament­o in commission­e comunale: spunta l’articolo protornell­i

fare città d’arte di serie A e di serie B», ha tuonato. La sua proposta di legge popolare è stata presa a matrice dell’emendament­o ma Nardella e il sindaco di Roma Roberto Gualtieri non sembrano intenziona­ti a stare in panchina mentre Venezia fa da apripista e così venerdì incontrera­nno la viceminist­ra all’economia

Laura Castelli. Che è 5s, come le consiglier­e del Comune Sara Visman e della regione Erika Baldin, favorevoli con riserva e intenziona­te a vigilare affinché il Comune non penalizzi i piccoli proprietar­i che arrotondan­o. È agli atti anche la violenta opposizion­e delle categorie: Confediliz­ia, Bre.Ve e da ieri anche Fiaip, gli agenti immobiliar­i: «Emendament­o liberticid­a e anticostit­uzionale che alimenterà la piaga degli affitti in nero, in quanto si concede indebitame­nte al Comune la facoltà di limitare il sacrosanto diritto del proprietar­io di decidere come affittare la casa», tuona il presidente Gian Battista Baccarini.

Sul contributo d’accesso la discussion­e inizia invece giovedì. E nasce il caso dell’articolo 15: la giunta può prevedere «sistemi elettronic­i e/o automatici di controllo anche per particolar­i aree di accesso alla Città Antica e/o alle isole minori della laguna di Venezia». «Una delega in bianco per i tornelli», avverte il consiglier­e Marco Gasparinet­ti, Terra e Acqua.

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In piazza San Marco Turisti a Venezia: dal 16 gennaio i pendolari pagheranno

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