Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
«Solo mal di pancia» Deceduta a 72 anni Tre medici indagati
MIRANO Alla prima visita, era sembrato un mal di pancia. E ci è voluto un secondo parere, due giorni dopo, per diagnosticare la necessità di un intervento d’urgenza. Maria Patron, 72enne di Mira, non ce l’ha però fatta e adesso, a distanza di cinque giorni, i famigliari si sono rivolti ai legali di Studio 3A. La Procura di Venezia, in risposta alla richieste degli avvocati, ha aperto un fascicolo per l’ipotesi di omicidio colposo in ambito sanitario, iscrivendo nel registro degli indagati i tre medici dell’ospedale di Mirano che hanno avuto in cura la donna (un atto formale anche utile per permettere loro di nominare i consulenti di parte). Nei prossimi giorni si svolgerà l’autopsia, già disposta dal pm Stefano Buccini. Lo scorso 22 giugno Maria Patron ha iniziato ad accusare forti dolori addominali, con gonfiore e vomito: alle 14 è arrivata al Pronto soccorso di Mirano dove è stata visitata dopo undici ore di attesa e 24 ore dopo l’arrivo in ospedale è stata rimandata a casa. La situazione però non è migliorata, il rigurgito è diventato incontrollabile, e il 25 giugno la donna è stata trasportata in ambulanza in ospedale, questa volta a Dolo. Qui il primario ha scoperto che una parte dello stomaco si era aggrovigliata formando un nodo. La donna era in pericolo di vita e bisognava intervenire immediatamente. La paziente è stata condotta in sala operatoria e l’intervento è riuscito, ma a causa del troppo tempo trascorso in queste condizioni la signora aveva sviluppato una seria infezione che, unita allo stress dei giorni precedenti, all’indebolimento generale legato al vomito e all’operazione, ne ha aggravato il quadro clinico, determinando scompensi cardiaci e la compromissione delle funzioni polmonari e renali, fino alla morte, il 29 giugno. L’Usl 3, e in particolare le direzioni ospedaliere di Mirano e Dolo, ha dichiarato di «partecipare al lutto della famiglia» e di essere «a disposizione per ogni necessaria verifica sull’operato dei medici coinvolti, come avviene in ogni situazione in cui occorre accertare la piena rispondenza ai protocolli e la correttezza dell’assistenza e delle cure fornite».