Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Arriva l’Oriental Spritz spezie e profumi sognando la Serenissim­a

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Il nuovo spritz d’autore veneziano si ispira alla storia della Serenissim­a, ritrovando i sapori e i profumi delle spezie d’Oriente e il legame tra la città e le isole del Mediterran­eo. L’Oriental spritz è stato creato da Marco Salvadori, 53 anni, bar manager dell’Oriental Bar & Bistrot dell’hotel Metropole di Riva degli Schiavoni, stimolato dall’amore per la sua città. «La ricetta della base è ispirata ad un liquore di Creta, ma poi l’abbiamo fatta nostra – spiega Salvadori – abbiamo creato una macerazion­e alcolica con cardamomo, zenzero, cannella e altre spezie per offrire uno stacco netto dagli spritz dolciastri che si trovano sul mercato. Lo serviamo con Prosecco, una fetta di arancio e una foglia fresca di menta». Il nuovo spritz per ora si può bere solo all’Oriental Bar & Bistrot, assieme ad altri drink preparati con arte ed eleganza, alcuni rivisitati con un twist interessan­te fatto di aromi e spezie, in un ambiente arredato con armature tailandesi dell’Ottocento, divani in velluto rosso intenso e un’opera d’arte sitespecif­ic firmata da Joseph Kosuth. «Lo spritz, inventato qui a Venezia grazie ai soldati austriaci, fino a qualche anno fa era considerat­o il classico drink popolare, affiancato spesso alle “ombre”, mentre in questo momento storico c’è una riscoperta globale che l’ha portato nell’Olimpo dei cocktail, prestandos­i così a varianti d’autore – continua Salvadori – in passato avevo già utilizzato il rabarbaro, ma volevo inventare qualcosa che riportasse alla memoria quelle spezie che la città ha importato per secoli». Nonostante la ricetta ufficiale dello spritz, inserita da qualche anno nei drink della lista ufficiale dei cocktail internazio­nali dell’IBA, preveda Aperol, Prosecco e soda, la tradizione del cocktail veneziano è ampia e nel tempo ha avuto varianti e declinazio­ni diversissi­me. Se per i soldati austriaci bastava l’aggiunta di soda al vino bianco, alcune osterie veneziane rifiutano ancora il vino spumante e preferisco­no utilizzare ancora lo «storico» vino fermo. «Noi serviamo anche una versione con il Cynar e una con il limoncello che piace moltissimo, ma la nostra creazione, l’Oriental spritz, è sempre più richiesto dai clienti affezionat­i e da turisti italiani e di tutto il mondo – spiega il bar manager - non è mainstream, è una cosa artigianal­e che abbiamo creato per l’Oriental Bar. Visto il successo non escludo che in futuro possa essere creata una versione 2.0 destinata ad un mercato più ampio».

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Mixology Marco Salvadori (Oriental Bar)

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