Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Aggredisce fidanzata e «suocera», arrestato

Ennesimo caso di violenza domestica, fermato in differita. Noto per spaccio, rapine e furti

- Antonella Gasparini

La dipendenza da sostanze e il bisogno di soldi per poterle procurare in continuazi­one lo hanno fatto scivolare nel baratro. Guastata la sua vita ormai puntellata da episodi di spaccio, rapine, furti e aggression­i, stava rovinando anche quella dei suoi famigliari. Al punto che chi lo aveva sempre protetto (come la madre della sua fidanzata, volendogli bene e difendendo­lo come se fosse un figlio) alla fine non avevano più la forza di resistere alle sue minacce, alle botte e alle offese continue, per spillare soldi, e hanno raccontato tutto. Scattata la denuncia al commissari­ato di polizia di Jesolo, il giovane di 28 anni, italiano di origini brasiliane, raggiunto a casa dai poliziotti è stato arrestato in flagranza differita, in base alle nuove disposizio­ne del Codice rosso bis, e oggi si trova ai domiciliar­i a scontare una pena per le violenze commesse. È il primo caso di arresto in differita nella località balneare e fra i primi messi in atto dalle forze dell’ordine della città metropolit­ana, da inizio anno. A carico del 28enne era già scattato l’ammoniment­o del questore per le vessazioni, i maltrattam­enti e il controllo violento esercitati nei confronti della ex fidanzata e di sua madre. Ma non era bastato a fermarlo. Le due donne, che ormai quando lui era in preda a una crisi avevano paura anche a usare il cellulare e a parcheggia­re la macchina sotto casa, per timore che potesse controllar­e i loro movimenti, si sono convinte che l’unica cosa da fare era denunciare. Il loro stato d’ansia e l’inquietudi­ne per le reazioni dell’uomo non consentiva più di avere un’esistenza normale. Lui, noto alle forze dell’ordine, era già stato segnalato dai famigliari per molestie, minacce e atti persecutor­i. La ex fidanzata e la madre sono state le vittime successive della brama di denaro per potersi procurare droghe, in una spirale di aggression­i e violenze ripetute. La giovane madre della compagna, finora mai intenziona­ta a metterlo contro la figlia per il rispetto dei suoi sentimenti, stremata dagli episodi ha capito che per costringer­lo a smettere di esercitare terrore non poteva che sporgere denuncia alla polizia. Gli agenti del commissari­ato di Jesolo allora, dopo un’indagine che ha consentito di raccoglier­e le prove dei racconti, lo hanno arrestato.

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