Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Aggredisce fidanzata e «suocera», arrestato
Ennesimo caso di violenza domestica, fermato in differita. Noto per spaccio, rapine e furti
La dipendenza da sostanze e il bisogno di soldi per poterle procurare in continuazione lo hanno fatto scivolare nel baratro. Guastata la sua vita ormai puntellata da episodi di spaccio, rapine, furti e aggressioni, stava rovinando anche quella dei suoi famigliari. Al punto che chi lo aveva sempre protetto (come la madre della sua fidanzata, volendogli bene e difendendolo come se fosse un figlio) alla fine non avevano più la forza di resistere alle sue minacce, alle botte e alle offese continue, per spillare soldi, e hanno raccontato tutto. Scattata la denuncia al commissariato di polizia di Jesolo, il giovane di 28 anni, italiano di origini brasiliane, raggiunto a casa dai poliziotti è stato arrestato in flagranza differita, in base alle nuove disposizione del Codice rosso bis, e oggi si trova ai domiciliari a scontare una pena per le violenze commesse. È il primo caso di arresto in differita nella località balneare e fra i primi messi in atto dalle forze dell’ordine della città metropolitana, da inizio anno. A carico del 28enne era già scattato l’ammonimento del questore per le vessazioni, i maltrattamenti e il controllo violento esercitati nei confronti della ex fidanzata e di sua madre. Ma non era bastato a fermarlo. Le due donne, che ormai quando lui era in preda a una crisi avevano paura anche a usare il cellulare e a parcheggiare la macchina sotto casa, per timore che potesse controllare i loro movimenti, si sono convinte che l’unica cosa da fare era denunciare. Il loro stato d’ansia e l’inquietudine per le reazioni dell’uomo non consentiva più di avere un’esistenza normale. Lui, noto alle forze dell’ordine, era già stato segnalato dai famigliari per molestie, minacce e atti persecutori. La ex fidanzata e la madre sono state le vittime successive della brama di denaro per potersi procurare droghe, in una spirale di aggressioni e violenze ripetute. La giovane madre della compagna, finora mai intenzionata a metterlo contro la figlia per il rispetto dei suoi sentimenti, stremata dagli episodi ha capito che per costringerlo a smettere di esercitare terrore non poteva che sporgere denuncia alla polizia. Gli agenti del commissariato di Jesolo allora, dopo un’indagine che ha consentito di raccogliere le prove dei racconti, lo hanno arrestato.