Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Vede un altro cane e morsica il polpaccio del proprietario Padrone a processo
Era con il suo cagnolino davanti a un bar di Malamocco al Lido e mai avrebbe pensato che di lì a poco sarebbe stato attaccato da un altro cane, molto più grosso del suo. E che per guarire ne avrebbe avuto per quarantacinque giorni. I fatti risalgono al 19 maggio 2022: un uomo di 65 anni, residente al Lido, stava andando in bicicletta con al seguito il suo cane di grossa taglia, probabilmente un maremmano. L’animale era senza museruola e aveva un lungo guinzaglio collegato alla due ruote (cosa che sarebbe tra l’altro vietata). Alla vista dell’altro cane si è spazientito: si è avventato in direzione di A. V., il quarantenne con il cagnetto, facendo cadere dalla bici il suo proprietario e mordendo la vittima al polpaccio. Finito a terra, si è ferito anche a un polso. Ora il ciclista andrà a processo di fronte al giudice di pace, con l’accusa di lesioni colpose.
A seguire la vicenda, per conto della vittima, l’avvocato Augusto Palese: l’udienza si terrà il prossimo 12 novembre. Il proprietario del cane è stato rinviato a giudizio «perché per imprudenza, negligenza e imperizia ometteva di custodire e sorvegliare il cane con le dovute cautele — si legge nel decreto di citazione — , in particolare, nonostante la grossa taglia del cane, lo portava in giro in bicicletta, senza museruola e con un guinzaglio lungo cosicché, dopo aver incrociato il cane di A.V., veniva strattonato e fatto cadere dalla bicicletta non impedendo che mordesse al polpaccio sinistro A.V., il quale riportava lesioni personali dalle quali derivava una malattia e un’incapacità di attendere alle ordinarie occupazioni per la durata di 45 giorni». E un’invalidità permanente del 6 per cento, accertata dal medico legale Gianni Barbuti.
Nel caso, in sede di giudice di pace, le due parti non trovassero un accordo per un adeguato risarcimento, «la persona offesa avrà il diritto di costituirsi parte civile, nei confronti dell’imputato al fine di ottenere il riconoscimento dei propri diritti», spiega l’avvocato.