Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
L’eterna «Bohème» sul palco della Fenice con la regia di Micheli
Giovani, alla ricerca di una strada da tracciare, travolti dai sentimenti e dalla vita. Torna sul palco della Fenice un capolavoro di Puccini: La bohème, con la regia firmata da Francesco Micheli, per celebrare i cento anni dalla morte del compositore toscano. L’allestimento, con le scene di Edoardo Sanchi, i costumi di Silvia Aymonino e le luci di Fabio Barettin, sarà in scena da domani con la direzione dell’orchestra affidata a Stefano Ranzani (ore 19, www.teatrolafenice.it). Il libretto, ambientato a Parigi intorno al 1830, racconta la storia d’amore della ricamatrice Mimì e dello scrittore Rodolfo che, insieme ai loro amici artisti, affrontano le difficoltà di una vita povera. La trama è senza pause, con un tam-tam di intrecci narrativi che cercano di afferrare il sentimento umano più complesso, l’amore. Il dramma si conclude con la morte per tisi di Mimì, tra le braccia dell’amato Rodolfo dopo una separazione ricomposta all’ultimo momento. Rappresentata al Teatro Regio di Torino sotto la direzione del ventinovenne Arturo Toscanini l’1 febbraio 1896, La bohème fu accolta con perplessità dalla critica, ma incontrò nelle riprese un sempre crescente successo di pubblico, tanto da divenire una delle opere più popolari di tutti i tempi. Il cast di questa ripresa della Bohème comprende Celso Albelo (Rodolfo), Alessio Arduini (Marcello), Armando Gabba (Schaunard), Adolfo Corrado (Colline), Matteo Ferrara (Benoît, Alcindoro), Claudia Pavone (Mimì) e Mariam Battistelli (Musetta). Inoltre, gli artisti del Coro Dionigi D’Ostuni e Massimo Squizzato si alterneranno nel ruolo di Parpignol, Alessandro Vannucci e Salvatore Benedetto in quello del venditore ambulante, Salvatore Giacalone e Giampaolo Baldin in quello del sergente dei doganieri, infine Emanuele Pedrini ed Enzo Borghetti in quello del doganiere. Le repliche sono in programma domenica 4 e sabato 10 (ore 15.30), martedì 6 e giovedì 8 febbraio (ore 19).