Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Il camping raddoppia, ma l’opposizione frena
Progetto per la struttura di Marghera. I dubbi: così altri turisti a Venezia e nuovo traffico
Il camping Jolly di Marghera raddoppia ma l’opposizione va all’attacco. Attualmente è gestito dalla società Hu Venezia Camping In Town, ma l’area in cui sorge è di proprietà della Figline Agriturismo spa, che fa capo al gruppo Human Company, che due anni fa ha presentato al Comune una richiesta di ampliamento della superficie destinata ad uso ricettivo, approdata ieri in commissione consiliare.
L’attuale spazio in cui sorge il camping in via De Marchi si sviluppa su 35 mila metri quadrati, ma l’azienda proprietaria possiede anche l’area verde confinante (che si estende su altri 39 mila) che intende sfruttare. Il progetto prevede la realizzazione di 177 piazzole, in cui potranno sostare case mobili, caravan, tende e roulotte, a discapito di 63 alberi che dovranno essere abbattuti ma che verranno in seguito ripiantati in numero maggiore (tra alberi e arbusti sono previste 473 piantumazioni) all’interno del perimetro del campeggio. Qui sono previsti due bacini di laminazione che oltre ad avere una funzione estetica sono stati progettati per la raccolta delle acque piovane. Nell’area sono previsti anche due parcheggi e tre edifici destinati a servizi dove troveranno spazio una reception, i servizi igienici e una sala polivalente. L’accessibilità della struttura sarà garantita da due nuovi accessi a sud e ad ovest della recinzione. Tra contributi straordinari e oneri di urbanizzazione il progetto porterà nelle casse comunali 431 mila euro ma per consentire l’ampliamento del Jolly, il consiglio comunale dovrà approvare una variante al Piano degli interventi che modifichi da verde urbano attrezzato a ricettiva all’aperto la destinazione d’uso dell’area in oggetto. Proprio su questo punto il confronto tra maggioranze e opposizione iniziato ha iniziato a farsi acceso. «Il raddoppio del campeggio comporterà l’incremento degli ospiti della struttura ricettiva che si riverseranno a Venezia utilizzando le navette come quando è avvenuto l’incidente di Mestre — osserva la consigliera 5s Sara Visman — e questo avrà l’effetto di aumentare ulteriormente i flussi turistici nella città storica, senza contare che quell’area rappresenta un polmone verde che poteva diventare un parco urbano attrezzato per far giocare i bambini».
«E’ chiaro che l’obiettivo è quello di portare ancora più turisti a Venezia — commenta il capogruppo di Terra e Acqua Marco Gasparinetti — mentre a parole questa amministrazione dice di voler scoraggiare l’overtourism». vite in ogni campo. Notizie di stupri e femminicidi sono all’ordine del giorno. Quale famiglia, quale vita in uno Stato in cui si tagliano i finanziamenti per i nuclei a basso reddito e si alimenta l’industria bellica delle bombe lanciate sui civili?». Da piazzale Cialdini alle 9 il Coordinamento Studenti Medi lancerà la mobilitazione per l’educazione sessuale, all’affettività e alle relazioni come parte integrante del programma delle scuole. Alle 18 sul piazzale dei bus davanti all’ingresso del sottopasso della stazione, una catena umana si muoverà attraverso le zone adiacenti. «Ci sarà la banda musicale Antonio Vivaldi e un corteo intergenerazionale, perché la trasformazione culturale riguarda tutti», commenta Valentina Valerio del Laboratorio Pandora. «La mancanza di sicurezza ci toglie la libertà di girare senza paura e i passaggi della polizia non bastano a illuminare i quartieri», commenta Vittoria Scarpa di Marghera libera e pensante. Comitati e associazioni, fra cui Viva Piraghetto, Altobello in cammino, Viva Pretosto, Anpi e Progetto Nascere meglio hanno presentato le iniziative nella sede in via Piave del Gruppo di Lavoro guidato da Nicola Ianuale e Fabrizio Preo. Domani sarà anche giornata nera per lo sciopero: a braccia incrociate il personale dei treni, dei servizi, della sanità e della scuola.