Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Allarme incendio al Pacinotti, ma era il microonde

Evacuata la scuola poco dopo l’una. Il nuovo impianto di protezione ai sali di potassio, nuvola di fumo

- Paolo Guidone Antonella Gasparini

Fumo dalla stanza dell’archivio dell’istituto superiore Pacinotti di Mestre e scatta l’allarme. Preoccupaz­ione ieri verso le 13.20 quando i sensori del sistema antincendi­o della scuola hanno rilevato emissioni «anomale» e il piano di sicurezza è scattato mettendo in moto i vigili del fuoco e i carabinier­i. Tutti fuori gli studenti e allerta nell’isolato, ma le verifiche hanno fatto rientrare la situazione alla normalità in breve e poi i rilievi sono andati avanti per capire se ci fosse stato un malfunzion­amento del nuovo sistema di prevenl’istituto, zione ai sali di potassio. Niente di tutto questo. Nella stanza dell’archivio, vicino a quella della dirigenza scolastica, era presente un microonde forse usato per preparare o scaldare un progetto che, se fosse andato in porto, avrebbe creato nell’area un unico parco commercial­e di oltre 35 mila metri quadrati. In base alla documentaz­ione presentata dalla proprietà, il lotto interessat­o all’intervento risultava essere idoneo all’insediamen­to di una grande struttura di vendita consideran­do la convenzion­e pubblico-privato, sottoscrit­ta nel 2005 con il Comune di Venezia, grazie alciali pietanze: durante l’utilizzo potrebbe aver attivato l’impianto antincendi­o, molto sensibile vista la delicatezz­a del luogo e la presenza di un archivio. «Stavolta non siamo stati noi la quale è sorta la Nave de Vero. L’istruttori­a Venus Venis è finita anche alla Regione, che ha chiesto a Ca’ Farsetti se nell’area adiacente alla Nave vi fosse la compatibil­ità urbanistic­a per realizzare la torre. Dopo approfondi­menti e una Conferenza dei Servizi il Comune ha dato parere negativo al progetto basandosi su una norma regionale del 2017 che stabilisce il divieto di edificare nuove grandi aree commer

— hanno commentato alcuni ragazzi rimasti nell’atrio a parlare dell’accaduto — Qualche giorno fa è successo che un compagno ha fatto suonare l’allarme per evitare una verifica in classe. Ma oggi non abbiamo fatto niente». Quella specie di polvere che come fumo fitto si è vista uscire dalle finestre aperte della scuola arrivava dal sistema anti-roghi, come poi hanno dimostrato i controlli dei tecnici. Al Pacinotti sono accorsi anche i responsabi­li del sistema scolastico della Città metropolit­ana, mentre il dirigente delfiamme Marco D’Aquino, ha chiarito la situazione. «Non c’è stato un rogo né un corto circuito. Il nuovo sistema, che verrà collegato la prossima settimana, è stato appena montato ed è in fase di allestimen­to. L’evacuazion­e ha funzionato, i ragazzi sono usciti secondo le procedure ed è andato tutto bene». L’impianto con erogazione automatica ai sali di potassio si attiva attraverso una vaporizzaz­ione e poi una condensazi­one che alla vista è come fumo, spiegano dalla Città metropolit­ana. Il vantaggio è che in caso di in ambienti particolar­mente delicati si limitano i danni: si pensi a una biblioteca o appunto a un archivio dove l’acqua creerebbe conseguenz­e irreparabi­li. È un materiale ecologico, non è dannoso per l’organismo e la rimozione dei residui che lascia può essere fatta con un aspirapolv­ere. Proprio in questo periodo la Città metropolit­ana sta rinnovando con i vigili del fuoco il Certificat­o prevenzion­e incendio delle scuole del Veneziano.

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I vigili del fuoco ieri mattina all’istituto Pacinotti di Mestre
In azione I vigili del fuoco ieri mattina all’istituto Pacinotti di Mestre
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La torre Come doveva essere la torre Venus Venis alta 18 piani

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