Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Allarme incendio al Pacinotti, ma era il microonde
Evacuata la scuola poco dopo l’una. Il nuovo impianto di protezione ai sali di potassio, nuvola di fumo
Fumo dalla stanza dell’archivio dell’istituto superiore Pacinotti di Mestre e scatta l’allarme. Preoccupazione ieri verso le 13.20 quando i sensori del sistema antincendio della scuola hanno rilevato emissioni «anomale» e il piano di sicurezza è scattato mettendo in moto i vigili del fuoco e i carabinieri. Tutti fuori gli studenti e allerta nell’isolato, ma le verifiche hanno fatto rientrare la situazione alla normalità in breve e poi i rilievi sono andati avanti per capire se ci fosse stato un malfunzionamento del nuovo sistema di prevenl’istituto, zione ai sali di potassio. Niente di tutto questo. Nella stanza dell’archivio, vicino a quella della dirigenza scolastica, era presente un microonde forse usato per preparare o scaldare un progetto che, se fosse andato in porto, avrebbe creato nell’area un unico parco commerciale di oltre 35 mila metri quadrati. In base alla documentazione presentata dalla proprietà, il lotto interessato all’intervento risultava essere idoneo all’insediamento di una grande struttura di vendita considerando la convenzione pubblico-privato, sottoscritta nel 2005 con il Comune di Venezia, grazie alciali pietanze: durante l’utilizzo potrebbe aver attivato l’impianto antincendio, molto sensibile vista la delicatezza del luogo e la presenza di un archivio. «Stavolta non siamo stati noi la quale è sorta la Nave de Vero. L’istruttoria Venus Venis è finita anche alla Regione, che ha chiesto a Ca’ Farsetti se nell’area adiacente alla Nave vi fosse la compatibilità urbanistica per realizzare la torre. Dopo approfondimenti e una Conferenza dei Servizi il Comune ha dato parere negativo al progetto basandosi su una norma regionale del 2017 che stabilisce il divieto di edificare nuove grandi aree commer
— hanno commentato alcuni ragazzi rimasti nell’atrio a parlare dell’accaduto — Qualche giorno fa è successo che un compagno ha fatto suonare l’allarme per evitare una verifica in classe. Ma oggi non abbiamo fatto niente». Quella specie di polvere che come fumo fitto si è vista uscire dalle finestre aperte della scuola arrivava dal sistema anti-roghi, come poi hanno dimostrato i controlli dei tecnici. Al Pacinotti sono accorsi anche i responsabili del sistema scolastico della Città metropolitana, mentre il dirigente delfiamme Marco D’Aquino, ha chiarito la situazione. «Non c’è stato un rogo né un corto circuito. Il nuovo sistema, che verrà collegato la prossima settimana, è stato appena montato ed è in fase di allestimento. L’evacuazione ha funzionato, i ragazzi sono usciti secondo le procedure ed è andato tutto bene». L’impianto con erogazione automatica ai sali di potassio si attiva attraverso una vaporizzazione e poi una condensazione che alla vista è come fumo, spiegano dalla Città metropolitana. Il vantaggio è che in caso di in ambienti particolarmente delicati si limitano i danni: si pensi a una biblioteca o appunto a un archivio dove l’acqua creerebbe conseguenze irreparabili. È un materiale ecologico, non è dannoso per l’organismo e la rimozione dei residui che lascia può essere fatta con un aspirapolvere. Proprio in questo periodo la Città metropolitana sta rinnovando con i vigili del fuoco il Certificato prevenzione incendio delle scuole del Veneziano.