Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Molestie e botte a una ragazza a Ruga Rialto Condannato

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«Ciao amore, che f... che sei». L’approccio non era certo stato da lord inglese, ma se fosse finita lì si sarebbe trattato solo di maleducazi­one. Il problema è che quell’11 luglio 2020, a fronte della reazione infastidit­a della ragazza vittima dell’«apprezzame­nto», un 32enne veneziano aveva perso la testa: prima l’aveva spinta contro la saracinesc­a del distributo­re di sigarette di Ruga Rialto, dove lei era in coda, poi l’aveva colpita con schiaffi, pugni e calci, inseguendo­la fino in calle della Madonna, dove aveva tentato di scappare; infine l’aveva morsa e le aveva leccato il collo. Proprio quest’ultima azione, per il pm Giorgio Gava, era stata una violenza sessuale, seppur di minore gravità. Ed è stato d’accordo anche il collegio presieduto dal giudice Francesca Zancan, che l’ha condannato a 2 anni, con la pena sospesa a patto che frequenti dei corsi antiviolen­za. Il suo difensore Paolo Rizzo, che spiega come il giovane abbia superato quel periodo difficile della sua vita e ora abbia un lavoro, aveva chiesto di escludere la violenza, sottolinea­ndo come nemmeno lei l’avesse percepita come tale nella denuncia iniziale. Alla giovane, parte civile con l’avvocato Bruno Alderuccio, una provvision­ale di 10 mila euro.

Qualche giorno fa era invece stato condannato a 5 anni e 2 mesi Andrea Campana, 52enne, che per il pm Alessia Tavarnesi aveva prima «drogato» e poi molestato una giovane hostess che lavorava per lui. Per l’accusa l’uomo l’aveva portata, dopo un casting del luglio 2016 in un hotel di Mestre, a mangiare la pizza e le aveva versato uno psicofarma­co (il Rivotril) nel bicchiere: da lì era iniziato l’incubo per la ragazza, che si era «spenta» per 48 ore, senza ricordare che cosa fosse accaduto: ora lui è stato condannato anche per violenza. (a. zo.)

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