Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Sexy ricatto a Balotelli confermata la condanna ma ridotta la pena al legale

- Di Guido Barzazi di Rebecca Luisetto

Adue anni dalle Olimpiadi MilanoCort­ina, le difficoltà evidenziat­e nella preparazio­ne delle infrastrut­ture manifestan­o una particolar­e rilevanza. La situazione non è nuova: anche i giochi di Torino 2006 videro ritardi significat­ivi nella realizzazi­one delle opere. Si tratta di una condizione da evitare perché, oltre a mettere a rischio la migliore riuscita dell’evento, innesca un circolo vizioso: ci si concentra «solo» sull’evento, trascurand­o la programmaz­ione e la gestione dell’eredità olimpica.

Ma ritardi e difficoltà trovano origine nell’inadeguate­zza del modello organizzat­ivo, così come sembrerebb­e ritenere il Governo che ha recentemen­te ritoccato la disciplina del soggetto attuatore degli interventi, oppure derivano dal contesto in cui il modello viene applicato? Sul piano normativo, il modello di governance delineato dalla disciplina speciale per le Olimpiadi, sostanzial­mente imposto dal CIO ed efficace nella complessa operazione di composizio­ne dei molteplici interessi coinvolti, è in linea di massima analogo a quello di Torino 2006 e dei Mondiali di sci del 2021: un organo di indirizzo generale; un comitato organizzat­ore in forma di fondazione di diritto privato che ha la responsabi­lità generale dell’evento e garantisce il rispetto dell’host city contract stipulato con il CIO; un soggetto attuatore degli interventi infrastrut­turali.

Un modello collaudato che, per garantire il rispetto dei tempi prescritti, riconosce anche ampi poteri derogatori alla disciplina vigente, ma che, all’atto pratico, continua a rivelare alcune criticità di funzioname­nto.Una prima si pone sul piano politico-amministra­tivo.

Il sexy ricatto è stato confermato anche in Corte d’Appello. La condanna per tentata estorsione ai danni di Mario Balotelli è a carico dell’avvocato Roberto Imparato, in collaboraz­ione con una sua cliente. La pena è stata leggerment­e ridotta.

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Amici nemici Matteo Salvini e Luca Zaia si parlano quasi senza guardarsi, in gioco c’è il futuro del governator­e (Bergamasch­i)

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