Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Salvini spedisce Zaia in Europa Tajani lancia «Tosi presidente»
Il segretario della Lega: «Per il terzo mandato i voti non ci sono». L’incontro con il ribelle Marcato
il Veneto». Ma c’è chi ci legge un’altra destinazione: commissario europeo all’Agricoltura. Il segretario regionale Alberto Stefani, per dire, la legge così: «Zaia può fare tutto, dall’A alla Z, dal presidente al commissario europeo all’Agricoltura». Palazzo Balbi, scenari
E il prossimo governatore? Salvini ribadisce che lo vuole leghista, anche dopo Zaia ma precisa «un governatore leghista col centrodestra unito». E il presunto accordo romano sulla Lombardia feudo leghista anche post Attilio Fontana e il Veneto cedibile ai meloniani? Salvini taglia corto, nulla di vero. Uno spiraglio che fa lievitare le speranze dei lighisti. Non a caso erano tutti presenti all’appuntamento del segretario federale che non ha nessuna intenzione di farsi da parte e quindi, osserva qualcuno, è meglio smussare gli angoli nel caso a dare le carte fra un anno sia ancora Salvini. La realtà, però, è composta da due fronti: il muro opposto da FdI che resta primo partito in regione ma anche le parole di Antonio Tajani, FI, che ieri ha lanciato Flavio Tosi a governatore: «Abbiamo un partito forte, in ripresa e un leader regionale che può benissimo essere candidato alla presidenza della Regione. Mi riferisco a Flavio Tosi». Bilanciamento L’impressione, dalla strana mattinata di ieri, è che il sobbollire del malcontento lighista stia subendo un piccolo contraccolpo. Certo, i rapporti fra Zaia e Salvini sono strettamente istituzionali, cortesi e freddi. Ma la linea di Salvini appare monolitica, con buona pace degli appelli a una revisione prima delle Europee ormai a microfoni aperti di Riccardo Molinari, di Gian Marco Centinaio e qualche altro. Salvini risponde indirettamente ma fugando ogni dubbio: a chi gli chiede del rischio di una débâcle della Lega alle Europee e alle richieste di di