Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
La vicenda
missioni in quel caso, taglia corto: «Parliamo di cose belle. La Lega crescerà». E men che meno il vicepremier sembra intenzionato a rivalutare la collocazione in Id, il gruppo di destra ed estrema destra a Bruxelles. Anzi, fa presente come sia «grave» che il resto del centrodestra italiano pensi di scegliere l’accordo col centrosinistra. Nel mirino c’è il Von der Leyen bis. Dalle case green alle auto elettriche, dalla carne sintetica in giù, Salvini non sembra aver alcuna intenzione di cambiare idea. In questo i fedelissimi come Massimo Bitonci (che ieri l’ha seguito come un’ombra) lo sostengono: «Tutti i dossier che arrivano sulla mia scrivania da Bruxelles - spiega il sottosegretario di Imprese e Made in Italy - e penso ad esempio al tema conciario, sono spesso impossibili. Se l’Europa è questo, come le case green e l’elettrico, sono d’accordo con un posizionamento diverso». E la platea leghista di Padova, tutto sommato, sembra apprezzare (a differenza dell’excursus sul Ponte di Messina che viene accolto con un velo di malcelato fastidio). Le polemiche
Una linea spesso contestata, quella anti europeista ma su cui il vicepremier punta tutto. E ultimamente le polemiche si moltiplicano La Lombardia scalpita con l’ex segretario regionale Paolo Grimoldi che cannoneggia il segretario federale su base quotidiana. Ma il Veneto non scherza. Espulso da poco, per dire, l’ex segretario regionale Gian Antonio Da Re. E poi c’è Roberto Marcato, fra i primissimi ad ammonire su un necessario cambio di rotta per arginare l’emorragia di consensi. Molti si sono dichiarati stupiti di vederlo presente all’evento con Salvini e, soprattutto, di vedere il confronto sorridente fra i due. Ad ascoltare il vicepremier, va detto, ci sono tutti: consiglieri e assessori regionali, il segretario regionale Alberto Stefani, Bitonci, il sindaco di Treviso e presidente dell’Anci, Mario Conte, il capogruppo Alberto Villanova. Ma, soprattutto, c’è
Marcato che di Salvini è uno dei grandi accusatori. Il caffè a quattro (Salvini, Stefani, Bitonci e Marcato) per ragionare del nuovo ospedale di Padova con foto inclusa e diffusa dallo staff del ministro fa scattare una ridda di illazioni e teorie. C’è addirittura chi sussurra di un faccia a faccia fra i due di buon mattino. Ipotesi smentita con nettezza dai diretti interessati e da testimoni attendibili sugli spostamenti padovani del ministro. A infiammare i retroscena c’è anche quella foto con Marcato, Salvini e Stacchio ripostata ieri dall’assessore con il commento «Bei tempi». Altri, invece, dicono che conoscendo il carattere dell’assessore regionale «la sua presenza a testa alta ci stava tutta». Il «nemico» sarà anche Salvini nella Liga in subbuglio ma è impossibile non notare come il veleno scorra a fiumi all’interno della Liga stessa…
(Altri servizi nel fascicolo nazionale)
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I fedelissimi Per mettere a tacere le voci sui dissidi, Stefani e Bitonci sono sempre rimasti accanto a Salvini
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