Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Le condizioni per la riuscita dei Giochi

- M.Za. Guido Barzazi

battaglia nei confronti del Tirolo per i vincoli ingiustifi­cati riservati al transito ai mezzi pesanti».

Fra le richieste al titolare del ministero di Porta Pia, ci sono la lotta alle disparità salariali a livello comunitari­o fonte di dumping contrattua­le e concorrenz­a sleale a danno delle imprese italiane. Sulle infrastrut­ture, Boschetto, a nome dell’intero comparto produttivo ha chiesto a gran voce uno sbocco a Nord ma senza scordare i collegamen­ti Sud-Nord «con alternativ­e alla Romea commercial­e come già proposto dalla vice presidente della Regione Elisa De Berti». Tasto dolente, per gli artigiani, resta la Brescia-Padova, autostrada satura così come la Zls di Venezia-Rovigo ancora priva dei venti milioni di finanziame­nto attesi.

Ipoteri in deroga dei soggetti attuatori sono usati per lo più solo per la riduzione dei tempi procedimen­tali, ma raramente per sostituire le autonomie locali o regionali dissenzien­ti o inerti, per evitare di incidere sulle competenze di queste. Questa realtà operativa, quindi, fa escludere che poteri derogatori più ampi sarebbero in grado di determinar­e un recupero di efficienza.

Sempre sotto questo profilo, poi, sembra diffusa una sorta di sopravvalu­tazione dei poteri del soggetto attuatore dell’evento, quasi questo fosse autosuffic­iente e indipenden­te dalle strutture amministra­tive degli altri enti titolari delle competenze ordinarie. Nella realtà le competenze tecniche e amministra­tive «straordina­rie» del soggetto attuatore devono fare riferiment­o a strutture amministra­tive spesso in difficoltà perché costrette a gestire, oltre alla loro ordinaria attività, l’ulteriore carico determinat­o dall’evento olimpico, particolar­mente gravoso per la stretta tempistica della realizzazi­one delle opere.

Un altro elemento condiziona­nte è il contesto socio-politico: nonostante la rigidità dell’Agenda in tema di sostenibil­ità ed eredità olimpica (la cosiddetta legacy), una significat­iva parte dell’opinione pubblica attribuisc­e a priori a questi eventi lo spreco di risorse pubbliche e pesanti effetti negativi sul piano ambientale. Inoltre, non è adeguatame­nte diffusa la consapevol­ezza della rilevanza di questi eventi come volano per la creazione e il potenziame­nto di infrastrut­ture pubbliche e per l’attrattivi­tà dei territori interessat­i dalla visibilità globale che, per Milano-Cortina 2026, sono stati oggetto di specifiche analisi delle Università Bocconi, La Sapienza e Cà Foscari.

Infine, il tema della prevedibil­ità dei costi: nei grandi eventi si osserva una tendenzial­e sottostima iniziale (Le spese per le Olimpiadi di Torino 2006 sono passate da 1,2 miliardi a 3,3 miliardi). Di conseguenz­a, quando intervengo­no fattori eccezional­i e imprevedib­ili (come pandemia e guerre) la difficoltà di governare gli incrementi dei costi mette a rischio la stessa realizzazi­one delle opere già programmat­e. Quanto emerge, dunque, è che la realizzazi­one dei grandi eventi deve contare su almeno due precondizi­oni, indispensa­bili per il buon funzioname­nto della complessa macchina organizzat­iva: da un lato il supporto di una struttura amministra­tiva dei vari livelli di governo adeguatame­nte attrezzata in vista dell’evento, dall’altro lato, una diffusa consapevol­ezza della sua importanza e della sua utilità generale. parlamenta­re per le Questioni Regionali, per un approfondi­mento sul nodo Lep. Dal Veneto, è più scettico il capogruppo in Regione Alberto Villanova: «Non siamo degli illusi, non ci aspettiamo regali da nessuno, men che meno da Roma. Ma chi sogna di guidare il Veneto dovrebbe sapere che l’Autonomia è un diritto per il quale il nostro popolo ha già atteso troppo. A gettare fiammiferi nella benzina va a finire che ci si fa male». E il «padre nobile» della riforma, il presidente Luca Zaia? Alla finestra: «Non mi risulta che ci sia uno stop. C’è un provvedime­nto in discussion­e alla Camera, verrà votato come al Senato. Se così non fosse, verrebbe meno uno dei pilastri del programma della coalizione. La speranza è di farla il prima possibile, ma non ho sentito nessuno promettere di farlo prima delle Europee».

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