Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
Leonardi, ok al funerale morta per annegamento
drati. Base della gara: 7,8 milioni di euro. Gli ormeggi, tutti dotati di cold ironing finanziato dal Pnrr, saranno destinati alle navi di stazza medioalta, tra le 55 mila e le 100 mila tonnellate e lunghezza tra i 230 e i 300 metri. Perché la sua funzionalità sia ottimale e, soprattutto, possano transitare tutte le navi (non solo quelle passeggeri) serve più spazio e la banchina va arretrata di 27-28 metri: per questo è stata accantonata l’ipotesi di un approdo temporaneo, come invece era inizialmente previsto con operatività dalla prossima estate.
Sul fronte invece dei dragaggi, la gara (base da quasi 5,5 milioni di euro) per la messa in sicurezza del canale Malamocco-Marghera sarà assegnata entro aprile e prevede la redazione del progetto di fattibilità tecnico-economica, lo studio di impatto ambientale e, per il primo stralla redazione del progetto esecutivo-definitivo. Per entrambi gli interventi, è prevista la Valutazione di incidenza ambientale (Via). L’intervento per migliorare l’accessibilità
Morta per annegamento, è l’esito dell’autopsia sul corpo di Elena Leonardi, la quarantenne trovata senza vita l’8 marzo nella darsena dell’isola della Certosa. Gli accertamenti del medico legale hanno confermato quanto ipotizzato dalle indagini, ossia che la donna sia accidentalmente scivolata in acqua. Ieri la procura ha dato il via libera ai funerali. Leonardi si era laureata all’Accademia che oggi, tra le 15 e le 18, ha organizzato un momento di ricordo. (a. ga.) nautica — ricorda il commissario — è quello delineato nell’ambito del progetto di ricerca internazionale Channeling the green deal for Venice. Che prevede complessivamente un investimento per il Malamocco-Marghera di 120 milioni di euro di lavori, di cui 82 milioni del primo stralcio già coperti. I dragaggi porteranno nuovi fanghi prima da caratterizzare, quindi conferire (circa un milione di metri cubi). Ma nel prossimo futuro ci sarà una nuova isola dei conferimenti da 3 milioni di metri cubi di capienza (prima fase di lavori già bandita, a breve l’assegnazione) che in un secondo momento sarà raddoppiata.
Tiepida la reazione della comunità portuale che chiede, per il porto di Venezia, una visione di lungo respiro, ben oltre cioè il 2027.