Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)
«Chiudere i tombini impraticabile» Spaccate, Ca’ Farsetti frena il prefetto
Il sindaco e via Giustizia: venuti molti ministri, servono nuove leggi
«Sono anni che portiamo i ministri perché si rendano conto della situazione ma non riusciamo a ottenere nulla». Su quanto sta avvenendo in via Giustizia e, più in generale, sul tema della sicurezza, del degrado urbano e dell’ordine pubblico, allarga le braccia il sindaco Luigi Brugnaro, come a voler segnalare che di fronte al dilagare della microcriminalità gli strumenti per intervenire in modo efficace e risolutivo semplicemente non ci sarebbero. «Da quando via Giustizia è stata chiusa al traffico quel sottopasso è diventato meta di sbandati e spacciatori che noi fermiamo subito, ma se non si cambiano le leggi vengono liberati subito dopo».
Nel delineare contorni del fenomeno della microcriminalità diffusa, che affligge soprattutto la terraferma, il sindaco include anche la presenza dei mendicanti, molti dei quali provenienti da Africa ed ex Jugoslavia. «Il problema è che non ci sono solo singoli violenti ma bande organizzate che delinquono utilizzando della manovalanza ridotta in schiavitù che mendica lungo le strade e anche con loro non possiamo fare nulla. Ho dato ordine alla polizia locale di continuare ad arrestarli ma poi vengono scarcerati — dice — Ormai li conosciamo tutti, c’è quello col piccone, quello che dà le testate e sappiamo anche dove dormono, spero che il governo capisca che quello della sicurezza urbana è un problema di tutti i comuni». Sulla richiesta del prefetto Darco Pellos di «sigillare» i tombini contro le spaccate invece interviene l’assessora ai Lavori pubblici Francesca Zaccariotto. «Tecnicamente la verifica riguardo alla praticabilità di una chiusura dei tombini, per motivi di sicurezza, l’avevamo fatta l’anno scorso e avevamo visto che non era fattibile. Sigillarli tutti non credo sia possibile — afferma —. Non voglio contraddire nessuno ma l’idea appare irrealizzabile, come quella della chiusura con le chiavi. Inoltre questa idea di continuare a togliere non è la soluzione», prosegue l’assessora. Prima le panchine, poi le fioriere, ora verrebbero chiusi i tombini, argomenta Zaccariotto, nel bel mezzo della discussione sui bacini di scarico e le caditoie in città per far defluire l’acqua piovana, in pieno cambiamento climatico e mentre il rischio di alluvioni è in aumento. «Abbiamo tolto le sedute e vediamo bivacchi a terra, per strada e nei portoni. Quanto dovremo spogliare ancora, mi chiedo, le nostre città pensando che le cose possano andare meglio? Non è questo il rimedio», conclude l’assessora ai Lavori pubblici. in via Piave, il negozio bengalese di kebab sempre in via Piave e il Chicken Fly a gestione cinese. Tra i protagonisti del food truck dell’anno scorso tornerebbe in campo anche Ca’ dei Greci. Tutto è ancora da definire. Si parla di «casette», forse una decina, da assegnare agli esercenti affinché ciascuno proponga i propri prodotti con un’offerta varia. Le attività stanno dialogando con le associazioni di categoria al fine di presentare una proposta dettagliata e fattibile, che comprenda anche la parte relativa all’intrattenimento. Anche in questo senso le idee non mancano: eventi per bambini, spettacoli, comicità, presentazione di libri. Ora vanno presi accordi sui costi, i servizi, vigilanza, le utenze e i prezzi di alimenti e bevande. «Come facciamo al termine di ogni esperienza, anche l’anno scorso dopo Porta Verde abbiamo cercato di raccogliere reazioni e spunti. Così sono emerse le richieste degli esercenti — spiega Mar — Se il privato avanza delle proposte in generale ritengo giusto vagliarle nell’interesse dei richiedenti, delle associazioni di categoria e del Comune».