Corriere del Veneto (Venezia e Mestre)

Il «muro del pianto» per il panificio chiuso

Petizione a Marghera per la riapertura del negozio. Ca’ Farsetti: il Comune non può fare nulla

- Costanza Francescon­i Giorgia Zanierato

«Un muro del pianto»: così i cittadini di Marghera definiscon­o la serranda abbassata del panificio Novello di via Toffoli che ieri in poche ore si è colmata dei nomi e cognomi di chi chiede che l’attività storica venga riaperta al più presto. «Ritengo questo panificio un servizio primario per la cittadinan­za e ne chiedo la riapertura», si legge sulla ventina di fogli, tutti collegati da un filo rosso, comparsi nella tarda serata di venerdì sulla saracinesc­a dell’attività. Centinaia le firme che si accavallan­o sotto queste poche righe, nomi di cittadini che non ritengono corretta la decisione della Procura di sequestrar­e il panificio «troppo rumoroso» per il vicinato. «Sono anni che le impastatri­ci non ci permettono di dormire la notte — afferma chi vive negli appartamen­ti vicini —le pareti e i pavimenti vibrano da quanto è forte il rumore, vivere all’interno delle nostre case è impossibil­e, così come andare a lavorare al mattino senza aver mai chiuso occhio». Lamentele che trovano riscontro nei risultati delle prove fonometric­he svolte da Arpav all’interno delle abitazioni, alla luce dei quali la Procura ha messo i sigilli alle porte dell’attività lo scorso 9 marzo. I cittadini sono però schierati dalla parte di Rossella Novello, la titolare del panificio, che in ogni modo ha cercato di insonorizz­are il proprio laboratori­o spendendo pochi mesi fa circa 30 mila euro per sostituire tutti i macchinari più vecchi (e perciò rumorosi) e rifare interament­e soffitto, pavimento e pareti della stanza, invano. «Sono rammaricat­o — dice l’assessore al Commercio Sebastiano Costalonga – nulla può fare il Comune in questo caso, essendo intervenut­a la Procura. Sono certo che i macchinari di certe attività siano davvero rumorosi ma non per questo possiamo pensare di chiudere quei negozi di vicinato che tra tante difficoltà ancora resistono». «I cartelli resteranno appesi anche nei prossimi giorni — afferma il portavoce di Buongiorno Marghera Alvise Ferialdi — le firme continuera­nno ad accumulars­i finché l’attività non verrà riaperta».

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I cittadini I cartelli resteranno appesi e le firme continuera­nno fino a che l’attività non riprenderà

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